L’eroe tutto giallo, nato da un’idea dell’Associazione immunodeficienze primitive, continue le sue avventure aiutando tanti bambini nel loro percorso di consapevolezza della malattia.

Si sa, i supereroi sono indomabili, e sanno come moltiplicare i propri poteri speciali per venirci in soccorso in caso di necessità. Anche Lino Globulino, l’eroe tutto giallo «chiamato» due anni fa dall’Associazione Immunodeficienze Primitive, AIP O.d.v a difendere con il suo scudo di immunità i bambini e le bambine che corrono il rischio di essere minacciati da tante malattie infettive, è pronto a farsi in quattro per sconfiggere ogni genere di nemico.

Lo sa perfettamente anche Isabella, 9 anni, che abita in provincia di Milano ma che oggi gioca serena sulla spiaggia di Riccione con mamma Barbara. «A 11 mesi Isabella ha iniziato a fare infusioni con le immunoglobuline - racconta la mamma - e da allora, a cadenza settimanale, non sono mai smesse». Una terapia che anche oggi garantisce a Isabella una qualità della vita elevata e che i fumetti di Lino Globulino hanno contribuito a rendere più colorata, lungo un percorso di consapevolezza non sempre semplice ma comunque allietato da questo allegro e vivace angelo custode.

«Tra puzzle e pubblicazioni Lino è sempre presente». Isabella è una bambina appassionata di moda e di ballo, e come tanti piccoli della sua età è già una grande utente dei canali social. Nella sua ultima evoluzione per lei, come per molti altri bambini nella sua stessa condizione, il mitico Lino Globulino si è trasformato in un playkit fatto di album da colorare e tanti altri passatempi. «Il set è stato distribuito presso tutti i grandi presidi sanitari in cui è presente un reparto di immunologia pediatrica - ci spiega Alessandro Segato, presidente di AIP O.d.v. - così da rendere più piacevole la permanenza dei più piccoli in ospedale».

Ma facciamo un passo indietro. Avevamo già raccontato la storia di Lino, la cui idea nasce un giorno, viaggiando in treno verso Bari. «Era il 2018 ed ero con il direttore dell’associazione - racconta Segato - e quasi per scherzo iniziammo a ragionare su una iniziativa con cui poter parlare direttamente ai piccoli pazienti pediatrici per rassicurarli sul fatto che, grazie alla ricerca scientifica e a tanti amici medici scrupolosi e competenti, avrebbero potuto superare le difficoltà e continuare a correre, giocare e crescere. Le immunodeficienze primitive (IDP) sono purtroppo patologie invisibili e subdole perché difficili da intercettare, con sintomi disparati e spesso non correlati. Attualmente si conoscono più di 230 geni responsabili di varie forme di IDP e ogni anno si scoprono decine di nuovi deficit immunologici».

Prende corpo, faccia e colore, così, nel 2019, quello che si trasformerà nel paladino e nel compagno di giochi di tanti piccoli pazienti immunodeficienti, una materializzazione passata prima attraverso il format del cartone TV grazie all’apporto professionale di Stefano De Felici, autore e regista del fumetto per la Lampo Tv in collaborazione con See Mars Studio e DLQ Creative Factory, e trasformato poi secondo innumerevoli declinazioni, spiega De Felici «capaci di veicolare, con un linguaggio semplificato concetti scientifici complessi quali le reazioni del corpo umano agli attacchi di aggressori interni ed esterni che attentano lo stato di buona salute dei bambini che Globulino incontra nelle sue storie».

E la vita di Lino è pronta a riservare molte altre sorprese. «La prima, forse la più importante - sottolinea Segato - riguarda l’imminente nascita di “Casa Lino Globulino” nei presso di Brescia, destinata ad accogliere le famiglie dei bimbi ricoverati per sottoporsi alle terapie periodiche». Lino si prepara inoltre a parlare in molte altre lingue del mondo: «Infatti - conclude Segato - l’esperienza del fumetto ha molto ben impressionato tante altre associazioni omologhe di AIP O.d.v. nel mondo che si apprestano a produrre le avventure e i gadget del supereroe nei propri Paesi».

Un grande successo per questo piccolo omino giallo, che grazie al suo scudo infonde coraggio e fiducia nei più piccoli e che continuerà a prendersi cura di loro fino a quando, forse un giorno, potrà riporre la sua corazza perché tutte le immunodeficienze avranno una cura.

Per rendere sempre più salda ed efficace la collaborazione delle Associazioni in Rete abbiamo scelto di condividere i progetti di successo, realizzati dalle organizzazioni vicine alla Fondazione, sui nostri spazi web. Vogliamo mettere a fattor comune idee e processi vincenti, da cui trarre ispirazione e nuovo entusiasmo. Fondazione Telethon dà visibilità ai progetti delle singole Associazioni, nati con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti con una malattia genetica rara. Vogliamo così stimolare il confronto e la possibilità per tutti di entrare in contatto con le Associazioni o richiedere approfondimenti in merito alle iniziative raccontate.

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