Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica di Milano – SR-Tiget

Diretto da Luigi Naldini, l'istituto è un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca sulle terapie avanzate. Nato nel 1996 da un accordo tra la Fondazione Telethon e l’Ospedale San Raffaele di Milano, si occupa soprattutto di malattie genetiche rare, ma negli ultimi anni ha aperto alcune linee di ricerca anche sui tumori.

Nei laboratori dell’SR-Tiget sono nate due tra le prime terapie geniche approvate come farmaci per altrettante malattie genetiche rare, l’ADA-SCID e la leucodistrofia metacromatica.

L’istituto è leader nel mondo per la terapia genica basata sull’impiego di vettori ottenuti a partire dal virus responsabile dell’AIDS, l’HIV, ed è stato tra i primi a contribuire a un altro settore di frontiera, quello dell’editing genetico.

Nell’istituto lavorano 271 persone tra ricerca e sviluppo, ricerca clinica, amministrazione e gestione della ricerca.

Un lavoro tutto italiano che sta permettendo a famiglie di tutto il mondo di tornare a sperare in una vita serena per i propri figli.

Dal laboratorio al paziente

Sotto la guida di Luigi Naldini lavorano 17 gruppi di ricerca, che studiano gli aspetti essenziali per sviluppare successivamente terapie efficaci: i meccanismi alla base delle malattie genetiche che si vogliono curare, i modelli sperimentali più adatti per testare i nuovi approcci terapeutici, il comportamento delle cellule bersaglio di queste terapie, il ruolo del sistema immunitario.

Quello che fin dalla sua nascita rende peculiare l'Istituto SR-Tiget è la sua marcata impronta traslazionale.

Cosa significa? L'istituto è improntato a favorire il passaggio dalla ricerca condotta in laboratorio alla messa a punto di terapie fruibili dai pazienti, grazie ad alcune caratteristiche peculiari:

  • la collocazione all’interno di un ospedale di eccellenza come il San Raffaele e la presenza di un’unità dedicata alla ricerca clinica, diretta dal vicedirettore dell'istituto Alessandro Aiuti, in grado di condurre gli studi sui pazienti in collaborazione l’Unità di ematologia e trapianto midollo osseo e l’Unità di immunoematologia pediatrica dell’ospedale, ma anche di gestire tutti gli aspetti regolatori
  • la presenza di facilities, strutture gestite da personale specializzato, che consentono di migliorare le strategie terapeutiche messe a punto in laboratorio in termini di sicurezza ed efficacia (Laboratorio di Process Development, GLP Test Facility, Vector Integration Core, Immune Core)
  • partnership con aziende farmaceutiche e start-up nate a partire dalla ricerca dell’istituto, per favorire la reale messa a disposizione delle terapie nate in laboratorio.

Le linee strategiche dell’istituto

Nel complesso, tutto il lavoro di ricerca di base, traslazionale e clinica dell'istituto SR-Tiget si articola lungo quattro linee strategiche, ciascuna dedicata a una particolare strategia terapeutica.

4 linee strategiche
17 gruppi di ricerca
271 persone

Terapia genica ex vivo

Prevede la correzione delle cellule staminali del sangue prelevate dal paziente (ex vivo, cioè al di fuori dell’organismo) tramite vettori virali, virus opportunamente modificati per fornire versioni corrette di geni difettosi. Una volta corrette, le cellule reinfuse sono in grado di restituire all’organismo la funzione mancante.

Questa tecnologia è già stata applicata con successo dall’istituto su malattie del sistema immunitario (ADA-SCID, sindrome di Wiskott-Aldrich), del sangue (beta talassemia), del sistema nervoso (leucodistrofia metacromatica) e del metabolismo (sindrome di Hurler).

Obiettivo dei ricercatori è sfruttare l’esperienza acquisita per applicare la tecnologia con vettori lentivirali anche ad altre malattie genetiche, quali ad esempio l’osteopetrosi, il deficit di adenosina deaminasi di tipo 2 (DADA2) o malattie da accumulo lisosomiale come l’alfa-mannosidosi, la mucopolisaccaridosi di tipo 4, la malattia di Krabbe e le gangliosidosi.

Quali gruppi di ricerca se ne occupano?

I gruppi di ricerca coinvolti sono quelli di:

Terapia genica in vivo

Permette di fornire versioni funzionanti di geni difettosi somministrando il vettore direttamente nell’organismo del paziente.

Obiettivo dei ricercatori dell’istituto è riuscire ad applicare questo approccio terapeutico all’emofilia, somministrando il vettore lentivirale nel sangue, oppure a malattie genetiche del sistema nervoso come le leucodistrofie o le gangliosidosi tramite un’iniezione intracerebrale.

Quali gruppi di ricerca se ne occupano?

I gruppi di ricerca coinvolti sono quelli di:

Editing genetico ed epigenetico

Prevede la correzione puntuale dei difetti responsabili di malattie genetiche tramite veri e propri bisturi molecolari che vengono veicolati nelle cellule per modificare geni che non funzionano (editing genetico) o di spegnere geni tossici (editing epigenetico). Analogamente a quanto accade nella terapia genica, la correzione può avvenire sia all’esterno (ex vivo) che all’interno (in vivo) dell’organismo.

Obiettivo dell’istituto, che ha già dato un contributo di conoscenza importante a questo settore emergente, è studiare le potenzialità dell’editing genetico ex vivo per immunodeficienze primitive in cui la terapia genica “tradizionale” non è applicabile (sindrome di Omenn e da iperIgM), e dell’editing epigenetico in vivo per spegnere i geni responsabili di malattie genetiche caratterizzate dalla produzione di una proteina tossica (malattia di Huntington, ipercolesterolemia familiare).

Quali gruppi di ricerca se ne occupano?

I gruppi di ricerca coinvolti sono quelli di:

Modulazione della risposta immunitaria

Oltre che la nostra naturale difesa dagli agenti patogeni come virus e batteri, il sistema immunitario può diventare anche un alleato importante per potenziare l’effetto di una terapia. Grazie allo studio dei meccanismi alla base di diversi tipi di risposta immunitaria, i ricercatori di SR-Tiget cercano di individuare strategie per rendere ancora più efficace le terapie messe a punto nell’istituto, per esempio evitando che il sistema immunitario ne neutralizzi l’effetto o, viceversa, per ottenere un effetto sinergico contro il bersaglio (una proteina tossica, un tumore, ecc).

Quali gruppi di ricerca se ne occupano?

I gruppi di ricerca coinvolti sono quelli di:

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