Se dovessimo dar credito ai luoghi comuni, l’unione delle province di Pisa e Livorno, storicamente divise da una, sia pur bonaria, rivalità, risulta di per sé singolare «ma sotto il segno di Fondazione Telethon tutto è possibile» commenta con una certa soddisfazione Manlio Germano, bancario in pensione, che oggi svolge il ruolo di coordinatore della Fondazione dividendosi tra la torre pendente e il caciucco. «Io in realtà sono fiorentino, ma la mia attività mi ha portato in giro per lo stivale, fino a riportarmi nella mia regione, a Livorno, dove mi trovo benissimo».

Volontario della prima ora, ricorda ancora l’incontro con Susanna Agnelli: «All’epoca conoscevo solo sommariamente cosa fosse la ricerca scientifica. Risposi a un appello. All’inizio eravamo un gruppo sparuto, non più di una ventina. Fu un ingresso entusiasmante nella famiglia delle Fondazione». Da allora Manlio, grande appassionato di kayak, ha continuato a pagaiare per aiutare la ricerca. «Anche quando di domenica partiamo da Livorno e magari arriviamo a Quercianella o Castiglioncello, via mare, io non smetto di parlare di Telethon. Del resto la missione principale del coordinatore, a mio avviso, è quella di far capire a tutti l’importanza delle attività degli istituti di ricerca. Il passa parola rimane un canale sempre molto efficace».

Manlio ha bene in mente qual è il suo obiettivo: «Il nostro scopo è di far sapere che esiste una realtà che lavora 365 giorni all’anno per sconfiggere le malattie genetiche, grazie al contributo di sostenitori, volontari e ricercatori. Del resto, spesso ai nostri banchetti queste figure si ritrovano insieme, con al fianco i familiari delle persone che combattono ogni giorno con queste malattie, ognuno con il proprio bagaglio di esperienza, di emozioni, di sofferenza, tutti elementi che raccontano e rappresentano il valore dell’attività della Fondazione. E poi, non esiste forma di convincimento migliore che le parole di uno scienziato che testimonia, con trasparenza, che il suo lavoro è possibile grazie ai contributi di tutti coloro che supportano Telethon».

Il fronte dei volontari della provincia è aumentato strada facendo, Manlio ci racconta che “il gruppo ristretto, e più assiduo, è composto oggi da circa una ventina di persone, non sempre tutte presenti ma il cui contributo è fondamentale. Una cosa che mi rende piuttosto orgoglioso è, appunto, la presenza di parenti e familiari di persone colpite da malattie genetiche. Rapporti che si sono trasformati in grandi amicizie. Mi piace, per esempio, parlare di Leido, affetto da sla (sclerosi laterale amiotrofica), che a Riotorto, in provincia di Livorno, da 7 anni ripropone una vera e propria maratona coinvolgendo amici e associazioni».

Il territorio ha sempre risposto bene, del resto la Toscana ha una tradizione di solidarietà che affonda nella creazione delle Misericordie: «Una rete di organizzazioni sportive e culturali si adoperano per supportare l’organizzazione di eventi a favore di Telethon. Il cuore della Toscana è grande, e anche in questo caso non si smentisce».

A Maggio scendi in piazza anche tu e unisciti a Manlio e ai tanti coordinatori e volontari del territorio. Candidati ora come volontario.

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