• 3.3 Anni 2015/2019
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L’encefalopatia CDKL5 è una grave malattia dello sviluppo che colpisce prevalentemente le bambine e si manifesta con epilessia già nei primi mesi di vita, ritardo cognitivo e autismo, oltre a ridotte capacità visive, motorie e problemi a livello gastrointestinale. La maggior parte di questi bambini non può camminare, parlare o nutrirsi autonomamente. Ad oggi ci sono in tutto il mondo circa 400 pazienti con mutazioni nel gene CDKL5, ma a causa della scarsa conoscenza della patologia molti casi potrebbero non essere stati diagnosticati. Attualmente non esistono trattamenti efficaci per la malattia e l’attenzione è focalizzata soprattutto sul supporto alle famiglie: lo sviluppo di terapie rappresenta quindi una sfida importante dal punto di vista medico e sociale. Obiettivo di questo progetto è identificare possibili terapie sfruttando le competenze e le conoscenze di quattro diversi gruppi di ricerca attivamente coinvolti in diversi settori delle neuroscienze. In particolare, lo scopo sarà quello di sviluppare e valutare l’efficacia di approcci terapeutici che vanno a colpire molecole la cui attività è alterata in seguito a mutazioni nel gene CDKL5. A tal fine verranno utilizzati sia un modello murino che riproduce la patologia, sia colture di cellule derivate dai pazienti. Le opzioni di trattamento spazieranno dalle terapie farmacologiche all’innovativa terapia proteica sostitutiva, che funziona compensando la carenza di proteina funzionale quando il gene mutato ne produce una non funzionale. Risultati preliminari promettenti suggeriscono che la terapia proteica sostitutiva potrebbe essere un trattamento realizzabile in futuro. Portati avanti in modo parallelo, gli approcci progettati per questo studio potrebbero aiutare a raggiungere traguardi importanti nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche per il trattamento dell’encefalopatia CDKL5.

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