La ricordano come una donna forte e determinata con un importante spirito sociale, attenta agli altri, a quanti soffrono, hanno bisogno di assistenza e sperano in un futuro migliore.

Concetta Leonardi, siracusana, farmacista, da anni in pensione, ha scelto di lasciare a Fondazione Telethon la sua eredità attraverso un lascito testamentario.

La dottoressa Leonardi, come tutti la ricordano, se ne è andata all’età di 86 anni. E ancora oggi ci sono amici e clienti della farmacia che la ricordano con stima e affetto, nonostante fosse da moltissimi anni in pensione.

Pochi sanno, però, che Concetta è stata una donna sempre avanti rispetto ai suoi tempi. Giovanissima, conseguì ben due lauree, una in chimica e l’altra in farmacia, e negli anni universitari esercitò, a Parma, dove aveva studiato, la professione di ricercatrice, in un’epoca in cui nei laboratori di ricerca le donne erano una rarità.

La scelta di lasciare a Fondazione Telethon i suoi beni nasce infatti dalla volontà di onorare la dedizione, la tenacia e la passione, necessarie ad ogni ricercatore per svolgere il proprio lavoro. Per aiutarci a realizzare, seppur a distanza di decenni, le speranze e i sogni della sua giovinezza.

A Siracusa la “dottoressa” è ancora una leggenda perché fu la prima donna ad avere la patente e a guidare l’automobile. Fu anche una instancabile viaggiatrice, prima al fianco del marito e poi, dopo averlo perso prematuramente, da sola. Si ricordano i lunghi viaggi che l’hanno portata a toccare anche i Paesi dell’estremo oriente, in un anelito di conoscenza che ancora, in un certo senso, ricordava il suo amore per la ricerca. Ma tutto questo, senza mai dimenticare i bisogni di quanti le erano vicini.

Per tutta la vita si è dedicata infatti all’assistenza dei malati terminali e dei grandi invalidi, due categorie che sempre le sono state particolarmente a cuore.

Per questo Fondazione Telethon ricorda Concetta con un pensiero speciale. Non solo perché ha voluto essere al fianco della  missione della Fondazione con un gesto che è tanto semplice quanto importante. Ma anche perché questo gesto rappresenta in qualche modo la sintesi di una intera esistenza dedicata agli altri. Nella piena consapevolezza di quanto sia importante guardare oltre se stessi. E di quanto sia bello proiettare i propri desideri trasformandoli in  leve per un domani migliore. 

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