Il progetto dell’Associazione Famiglie Sindrome di Williams è un supporto affinché il percorso nell’ambiente scolastico dei ragazzi possa essere il più accogliente possibile.

Children and teacher in class at school. Back view.

Le «stelle a scuola» non sono solo quelle del progetto ideato molti anni fa dall’Associazione Famiglie Sindrome di Williams per accompagnare i bambini nel loro percorso di formazione e inserimento scolastico, ma sono anche quelle che possono illuminare la prospettiva di una maggiore integrazione sociale, a tutti i livelli.

L’Associazione ha pensato quasi venti anni fa, con molta lungimiranza, di venire incontro ad una esigenza primaria dei bambini con Sindrome di Williams, ovvero sostenere loro, i loro insegnanti e i loro compagni, affinché l’ingresso e il percorso all’interno dell’ambiente scolastico possano essere i più efficaci e accoglienti possibile.

«Ogni anno, prima dell’avvio dell’anno scolastico, ci arrivano le richieste da parte delle famiglie dei nostri bambini – spiega la dottoressa Anna Maria Sassi, specialista psicoterapeuta dell’Associazione che oggi segue i percorsi dei bambini gestendo costruttivamente il rapporto con gli istituti scolastici e gli insegnanti. «La sindrome di Williams viene definita anche la sindrome del sorriso – spiega la dottoressa Sassi – perché i nostri bambini, che presentano deficit di natura cognitiva di diversa entità, possono assumere spesso comportamenti esuberanti e di profonda contentezza, che non sempre vengono accolti di buon grado dagli altri compagni di scuola. Per questo la nostra azione coinvolge tutti gli attori che intervengono nel percorso formativo e scolastico dei bambini senza mai, comunque, interferire nelle scelte didattiche, ma intervenendo solo sul fronte di una comunicazione e di una collaborazione proficua gestita attraverso incontri in presenza e, dopo la pandemia, anche online con un monitoraggio costante dell’andamento scolastico».

Gli istituti, come ci sottolinea la dottoressa Sassi, acconsentono con entusiasmo ad accogliere i referenti dell’associazione proprio perché non vi è mai intromissione nei percorsi educativi. «Io personalmente mantengo un contatto costante con le scuole per seguire i progressi dei ragazzi, sulla base dei Piani Educativi Personalizzati, e coadiuvare il corpo docente nella gestione di questa programmazione».

Sono circa 25 i ragazzi seguiti ad oggi, in tutta Italia. «Contattiamo ogni anno le nostre famiglie via mail e raccogliamo le adesioni per la partecipazione al progetto, e di solito registriamo una grande coinvolgimento da parte di mamme e papà che aspirano ad un futuro più sereno per i loro bambini».

Per rendere sempre più salda ed efficace la collaborazione delle Associazioni in Rete abbiamo scelto di condividere i progetti di successo, realizzati dalle organizzazioni vicine alla Fondazione, sui nostri spazi web. Vogliamo mettere a fattor comune idee e processi vincenti, da cui trarre ispirazione e nuovo entusiasmo. Fondazione Telethon dà visibilità ai progetti delle singole Associazioni, nati con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti con una malattia genetica rara. Vogliamo così stimolare il confronto e la possibilità per tutti di entrare in contatto con le Associazioni o richiedere approfondimenti in merito alle iniziative raccontate.

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