Un percorso organizzato dall'Associazione Gruppo Famiglie Dravet per permettere ai caregiver di acquisire competenze per stare vicino ai loro cari.

Essere caregiver significa dedicare buona parte della propria vita alla cura di un’altra persona. Un “prendersi cura” a cui sono chiamati genitori o, comunque, altri componenti delle famiglie che spesso hanno bisogno di acquisire competenze e informazioni capaci di rendere sempre più efficace (sia per il caregiver che per la persona di cui prendersi cura) l’assistenza.

Questi gli obiettivi dei percorsi di coaching organizzati dall’Associazione Gruppo Famiglie Dravet e che si sono svolti a partire da ottobre 2021. Ad oggi le edizioni realizzate sono state due. Il percorso ha previsto un lavoro di gruppo di dieci incontri  serali, a cadenza quindicinale e svolti online nell’arco di tre mesi, con l’obiettivo di fornire nuove strategie di coping ai caregiver al fine di far fronte a situazioni di stress, stanchezza fisica e mentale, condivisione di emozioni, paure e dubbi, aumentando la consapevolezza individuale alla ricerca di nuove risorse per vivere tale condizione con maggior armonia e serenità.

«Ogni incontro condotto dalla dottoressa Maria Silvia Lo Giudice – spiega Angelita Mozzi, che insieme a Vania Zaghi è stata responsabile del progetto - prevedeva un obiettivo focalizzato sul tema della serata, per  raggiungere l’obiettivo finale: l’acquisizione di maggior consapevolezza del “proprio Sé” e l’attivazione di nuove strategie. Ogni singolo percorso inoltre mirava ad attivare dei cambiamenti concreti attraverso delle azioni concordate con i partecipanti».

Nella prima edizione, a cui hanno preso parte complessivamente, circa 36 caregiver, gli argomenti sono stati molto eterogenei: dalla «Solitudine e della percezione dello stress sociale ed emotivo» ai «Desideri e bisogni personali espressi/inespressi. Come riprendersi degli spazi propri». Al termine di ogni incontro, è stato svolto un momento finale di meditazione e visualizzazione attraverso la pratica della mindfulness.

Dopo la prima esperienza, il Gruppo Famiglie Dravet ha voluto misurare il livello di gradimento dei partecipanti attraverso la realizzazione di una survey da cui è emerso che il 100% dei partecipanti ha riscontrato completa rispondenza delle modalità di conduzione degli incontri e delle informazioni ricevute rispetto alle proprie aspettative e piena soddisfazione rispetto alle modalità di condivisione con gli altri partecipanti.

«La seconda edizione dell’esperienza di coaching – ha concluso Angelita Mozzi – ha proposto al gruppo di 11 partecipanti argomenti e esperienze relative a comunicazione, problem solving e decision making per il miglioramento della qualità della relazione». Un impegno importante e costruttivo che può incidere concretamente sulla qualità di vita dei caregiver e che avrà quasi certamente un seguito.

Per rendere sempre più salda ed efficace la collaborazione delle Associazioni in Rete abbiamo scelto di condividere i progetti di successo, realizzati dalle organizzazioni vicine alla Fondazione, sui nostri spazi web. Vogliamo mettere a fattor comune idee e processi vincenti, da cui trarre ispirazione e nuovo entusiasmo. Fondazione Telethon dà visibilità ai progetti delle singole Associazioni, nati con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti con una malattia genetica rara. Vogliamo così stimolare il confronto e la possibilità per tutti di entrare in contatto con le Associazioni o richiedere approfondimenti in merito alle iniziative raccontate.

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