Osteogenesi imperfetta: GiocandOinsieme, un progetto riuscito

L’Associazione Italiana Osteogenesi Imperfetta ha costruito il progetto rispondendo a un’esigenza specifica: realizzare in ambito protetto esperienze che altrimenti i ragazzi non avrebbero avuto modo di svolgere.

Vivere esperienze emozionanti, condividere l’allegria di un momento spensierato, poter godere di una parentesi di libertà in tutta sicurezza. Tutto questo, e anche molto altro, hanno rappresentato le due esperienze di partecipazione, psicomotricità e svago organizzate dall’Associazione Italiana Osteogenesi Imperfetta (As.It.OI).

Il progetto, dal titolo «GiocandOInsieme» nasce da un’esigenza espressa direttamente da alcune coppie di genitori. «La richiesta è stata quella di dare vita a iniziative che potessero venire incontro alla necessità di accompagnare i ragazzi nella realizzazione di esperienze che, altrimenti, non avrebbero avuto modo di svolgere, mantenendosi in un ambito comunque protetto – racconta Joshua Paveri, vicepresidente dell’associazione e responsabile per la parte comunicativa del progetto - grazie non solo alla presenza dei genitori, ma anche di personale sanitario e specializzato facente direttamente riferimento all’Associazione». Di fondamentale importanza per la realizzazione di questo progetto è stata la presenza di Orazio Vitale, fisioterapista storico dell’Associazione, che da anni si occupa di bambini con osteogenesi imperfetta.

Due, come specificato, le edizioni del progetto. La prima si è svolta in provincia di Lecco, a Bosisio Parini, e ha visto la partecipazione di circa 8 tra bambini e bambine compresi nella fascia d’età tra i 3 e i 10 anni. «I ragazzi, oltre alle consuete sedute dedicate alla psicomotricità e fisioterapia – racconta Sara Artusi, terapista della neuro e psicomotricità dell’Associazione – hanno avuto la possibilità di visitare una fattoria venendo in contatto diretto e tattile con diversi animali, interagendo anche con specie per loro inusuali e non prettamente domestiche, come ad esempio delle oche».

La seconda edizione, da poco conclusa, ha beneficiato dello splendido scenario siciliano di Bagheria – Santa Flavia. In questo caso è stato il mare l’elemento principe di sfondo che ha permesso piacevoli gite in barca, nuotate in sicurezza, momenti rilassanti in spiaggia, giochi e attività di gruppo. In questo caso la partecipazione ha raggiunto quota 10 tra bambini e bambine, visto che c’è stata una maggiore promozione dopo la prima esperienza considerata pilota. Inoltre, ad avvalorare la riuscita della prima edizione, ed il gradimento ricevuto, la seconda edizione ha visto la partecipazione di alcuni dei ragazzi che avevano partecipato alla prima esperienza di GiocandOInsieme.

«Siamo già pronti a organizzare una successiva edizione del progetto, a fronte delle richieste ricevute e del riscontro registrato» ha specificato il presidente dell’Associazione, Leonardo Panzeri. «Siamo convinti che offrire la possibilità ai ragazzi e alle loro famiglie di vivere momenti di condivisione e di attività di gruppo, inusuali ma costruttive, che esulano inoltre dalla quotidiana gestione dei tempi e degli spazi destinati prettamente alle terapie, possa agire positivamente sull’equilibrio psico-fisico dei ragazzi e delle ragazze, infondendo fiducia e nuova vitalità».

Per rendere sempre più salda ed efficace la collaborazione delle Associazioni in Rete abbiamo scelto di condividere i progetti di successo, realizzati dalle organizzazioni vicine alla Fondazione, sui nostri spazi web. Vogliamo mettere a fattor comune idee e processi vincenti, da cui trarre ispirazione e nuovo entusiasmo. Fondazione Telethon dà visibilità ai progetti delle singole Associazioni, nati con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti con una malattia genetica rara. Vogliamo così stimolare il confronto e la possibilità per tutti di entrare in contatto con le Associazioni o richiedere approfondimenti in merito alle iniziative raccontate.

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