Ci sono storie che si raccontano da sole, con la forza di una parola, con le emozioni che esprime un sorriso attraverso la magia di un'immagine. Ce ne sono altre che fanno più fatica, che quasi si nascondono, che vanno prese per come sono. Ma che non vanno perse. Perché parlano della vita di persone belle, difficile, forti.

Rachele ha otto anni, è affetta dalla sindrome di Beckwith-Wiedemann (Bws), una malattia che comporta un iper accrescimento della lingua, di una parte del corpo, di alcuni organi interni, con il conseguente insorgere di ernie a livello ombelicale. E non solo. La Bws aumenta il rischio di insorgenza di tumori pediatrici, come quello di Wilms: una forma maligna che colpisce i reni.

Lei e la sua mamma Francesca sono le protagoniste di una delle storie che Telethon racconta nell'ultima maratona. Arrivata negli studi di Uno Mattina, Rachele, di parlare della sua esperienza, non ha nessuna voglia. È timida, introversa. È arrabbiata.

[...] Negli studi Rai Rachele arriva presto, conosce Elisa Isoardi, la conduttrice del programma, che le anticipa un regalo di Natale. Ma la piccola ha i suoi pensieri e se ne sta in disparte. Osserva, mentre seduta per terra gioca, la mamma ed il professor Riccio che parlano di lei.

Raccontano il suo peregrinare tra mille ospedali, il suo tumore, le sue lacrime. I suoi occhi guardano e rendono vivo quel dolore e, insieme, quella voglia di non cedere ad un gruppo di geni che non funziona come dovrebbe. I suoi sorrisi lo dicono chiaro: questa storia sono io.

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