A 38 anni Luca è decisamente un campione: nel nuoto, ma soprattutto nella vita. Nel 1990 gli è stata diagnosticata una malattia genetica, l’adrenoleucodistrofia, la stessa di Lorenzo Odone, protagonista del famoso film L’Olio di Lorenzo.

Una malattia che, a causa dell’accumulo di particolari acidi grassi, provoca la graduale distruzione della mielina, la guaina che avvolge e isola le fibre nervose. Con il passare del tempo chi ne soffre va incontro a difficoltà nel camminare, paralisi, deterioramento delle funzioni cerebrali.

Milanese di origine, oggi Luca vive a Rimini. In questi anni non si è mai arreso, ha sempre combattuto e ha capito che la forza di vivere gli arrivava dallo sport. Un anno fa ha vinto il titolo regionale dei 100 metri stile libero nel campionato regionale della Federazione italiana nuoto paraolimpico (Finp) con tempi non troppo distanti da quelli che lo ammetterebbero alle finali nazionali. Il suo obiettivo è infatti arrivare alle Olimpiadi di Londra 2012: sa che sarà una sfida difficile, ma non vuole arrendersi. Cerca di allenarsi il più possibile, salute permettendo: ci sono dei giorni, infatti, in cui non riesce neanche a muoversi. Rivolgendosi al figlio nel suo libro Il mio sogno chiamato Olimpiade. Non sono fatto per stare su una sedia a rotelle, ha scritto a chiare lettere come tutti i piccoli traguardi della sua vita siano per lui delle olimpiadi, dei sogni che si realizzano.

Luca vive con la consapevolezza che la malattia possa degenerare ma cerca di non pensare al futuro, vive il presente al massimo anche per trasmettere a suo figlio il valore della vita. Come racconta, la sua è una lotta giocata sul piano clinico, ma anche personale per combattere la malattia attraverso lo sport.

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