Comunicazione Aumentativa e Alternativa: così tutti possono apprezzare la musica

Il primo video del progetto dell’Associazione Uniphelan: la canzone “La Notte” di Arisa.

Stella con la figlia Uma

«Ma quando arriva la notte e resto sola con me, la testa parte e va in giro…». Ci sono momenti che invitano alla riflessione, e la notte sembra fatta apposta, come ci raccontano le parole di una nota canzone di Arisa.

La stessa canzone e lo stesso testo, con tutte le emozioni che l’interpretazione ha saputo trasmettere, hanno ispirato la realizzazione di un suggestivo video costruito secondo il metodo della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA).

«Questo tipo di approccio - spiega Stella Di Domenico, presidente dell’associazione Uniphelan e madre della piccola Uma, affetta dalla sindrome di Phelan McDermid - è il più funzionale per rendere partecipi, ragazzi e ragazze con problematiche di tipo cognitivo e non solo. L’immagine, o il pittogramma, sono strumenti di immediata interpretazione e interiorizzazione; il suo messaggio, rafforzato dal testo scritto, arriva diretto a chi guarda. In questo caso specifico siamo ricorsi a questo approccio per rappresentare la suggestione e la creatività di una bella canzone italiana, resa ancora più potente dalla bellissima voce di Arisa».

Il progetto ha l'obiettivo di introdurre allo splendido e sconfinato archivio discografico italiano tanti nuovi e particolari “fan” che così potranno godere di grandi emozioni. Stella ha realizzato il video in maniera “autonoma” e il risultato è ottimo.

«La nostra idea - racconta Simona Trenca, vicepresidente di “Il Caamaleonte”, un’organizzazione di volontariato particolarmente impegnata sul fronte della diffusione capillare dell’approccio di Comunicazione Aumentativa e Alternativa - è che l’approccio CAA possa entrare, in qualche modo, nelle dinamiche didattiche della scuola a supporto delle tecniche di apprendimento rivolte a studenti portatori di disabilità e non, soprattutto oggi che spesso i ragazzi sono impegnati in forme di insegnamento alternative, a volte a distanza».

La CAA può essere un approccio utile anche in questi particolari mesi che stiamo vivendo: «Le persone affette da Covid 19  - spiega Trenca - costrette a rimanere intubate per molto tempo, una volta liberate dalle apparecchiature per respirare, hanno una profonda, anche se temporanea, difficoltà a parlare. Per questo abbiamo inviato a tutti gli ospedali in cui erano presenti reparti di terapia intensiva Covid una tabella in simboli per facilitare la comunicazione tra questi pazienti e i sanitari. Altre tabelle ad hoc sono state realizzate per spiegare ai bambini con difficoltà cognitiva l’importanza di sottoporsi al tampone di controllo per il coronavirus».

Del resto, come sottolinea Luca Naspi, presidente di “Il Caamaleonte”, il «diritto a comunicare è inalienabile. Un diritto fondamentale che deve essere garantito in ogni contesto, dalla famiglia alla scuola, dal tempo libero al gioco, dalla volontà di poter scegliere a quella di poter dire no. L’approccio CAA non è un metodo rigido e strutturato da applicare come un protocollo standard a tutti coloro che non parlano, ma un “vestito su misura” cucito sui bisogni comunicativi di una determinata persona, in cui la mia voce non può e non vuole essere uguale alla tua».

Il progetto avviato con la canzone «La Notte» avrà un seguito, ma per il momento l’associazione UNIPHELAN rivolge un ringraziamento a Giuseppe Anastasi, autore del brano, per aver voluto sostenere il progetto permettendo l’utilizzo della canzone e alla bravissima Arisa per essere arrivata al cuore del pubblico e dei bambini con la sua meravigliosa voce e con un testo così toccante.

Per rendere sempre più salda ed efficace la collaborazione delle Associazioni in Rete abbiamo scelto di condividere i progetti di successo, realizzati dalle organizzazioni vicine alla Fondazione, sui nostri spazi web. Vogliamo mettere a fattor comune idee e processi vincenti, da cui trarre ispirazione e nuovo entusiasmo. Fondazione Telethon dà visibilità ai progetti delle singole Associazioni, nati con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti con una malattia genetica rara. Vogliamo così stimolare il confronto e la possibilità per tutti di entrare in contatto con le Associazioni o richiedere approfondimenti in merito alle iniziative raccontate.

Il tuo browser non è più supportato da Microsoft, esegui l'upgrade a Microsoft Edge per visualizzare il sito.