Trovato il gene Esrrb che guida il differenziamento delle cellule staminali pluripotenti. La scoperta del team guidato da Graziano Martello dell’Università di Padova è stata pubblicata su «Nature Cell Biology».

“La potenza è nulla senza il controllo”, si potrebbe parafrasare il claim di una famosa pubblicità di qualche decennio fa per spiegare la scoperta del team di ricerca dell'Università di Padova, coordinato dal professor Graziano Martello in collaborazione con l’Istituto Telethon di genetica e medicina di Pozzuoli, finanziato dalla Fondazione Giovanni Armenise e dalla Fondazione Telethon. In uno studio pubblicato su Nature Cell Biology, i ricercatori hanno infatti dimostrato il ruolo decisivo di un gene, Esrrb, nel differenziamento delle cellule staminali.

«Per i ricercatori, questa scoperta è come un corso di guida sicura, perché oggi sappiamo che è quello specifico gene a far sterzare l’auto verso destra o sinistra».

Graziano Martello, ricercatore Università di Padova

Le cellule staminali pluripotenti sono al centro della ricerca di moltissimi laboratori che si occupano di medicina rigenerativa, perché consentono ai ricercatori di ricreare qualsiasi tipo di tessuto: dalle stesse cellule possiamo dare vita a cellule del cuore, dell’intestino o del cervello, proprio come avviene durante lo sviluppo dell’embrione. L’ipotesi di un meccanismo che guidasse il differenziamento delle cellule pluripotenti era stata formulata da alcuni anni, ma finora nessuno l’aveva confermata, né aveva trovato il gene responsabile.

«Ci siamo chiesti cosa avvenisse nelle fasi iniziali del differenziamento, la fase formativa: volevamo capire come le cellule staminali si preparano al differenziamento. Abbiamo visto che ci sono due giorni in cui avvengono dei cambiamenti che danno alla cellula la capacità di differenziarsi: cambia il metabolismo, cambia l’organizzazione del DNA. A questo punto ci siamo chiesti cosa controlli questo cambiamento – sottolinea Elena Carbognin, prima autrice e parte del team dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory dell’Università di Padova. Abbiamo così individuato il gene Esrrb, che è la guida del cambiamento nella fase formativa. Abbiamo visto, infatti, che togliendo questo gene, le cellule staminali pluripotenti si differenziano senza controllo.»

Le staminali pluripotenti, infatti, sanno originare qualsiasi tipo di cellule, compresi spermatozoi e ovociti, ossia le cellule germinali che, in seguito alla fecondazione, danno origine a un nuovo organismo. «Abbiamo osservato che in assenza di Esrrb non è più possibile ottenere cellule germinali» dice Jamie Hackett, scienziato presso l’European Molecular Biology Laboratory di Monterotondo, coautore dello studio.

«È stato affascinante osservare come le cellule pluripotenti modifichino il proprio DNA in modo rapido, in vista del loro differenziamento - commenta Davide Cacchiarelli, coautore e a capo dell’Armenise-Harvard Laboratory of Integrative Genomics del Tigem».

«Siamo stati in grado di studiare questi meccanismi grazie alle tecniche di genomica all’avanguardia disponibili presso il nostro istituto Telethon».

Davide Cacchiarelli, ricercatore Telethon

«Per i ricercatori, questa scoperta è come un corso di guida sicura, perché oggi sappiamo che è quello specifico gene a far sterzare l’auto verso destra o sinistra e sappiamo come lo farà – sottolinea Graziano Martello, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e leader dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory. Le prospettive, ora sono entusiasmanti, perché adesso sappiamo bene come funziona un passaggio fondamentale nel differenziamento cellulare e le prospettive della ricerca, non solo di base ma anche clinica, acquisiscono una nuova luce».

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