SLA, nella giornata nazionale Telethon ricorda l’impegno di AriSLA

Grazie a un impegno focalizzato e al rigore nella selezione dei progetti, questa piccola organizzazione ha ottimizzato li proprio impatto sulla comunità scientifica internazionale, come rivela un’analisi recente pubblicata sulla rivista Frontiers.

Convegno AriSLA per il decennale, tavola rotonda dei Soci Fondatori

Preannunciata da centinaia di monumenti illuminati di verde, domenica 17 settembre si celebrerà la XVI Giornata Nazionale SLA: promossa dallAssociazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA), la manifestazione commemora il primo sit-in dei malati SLA organizzato a Roma nel 2006 e celebra il quarantesimo anniversario dell'associazione. Un’occasione per promuovere i diritti delle persone con questa malattia, ma anche per ricordare l’importanza di investire in ricerca scientifica. Un impegno che vede Telethon in prima linea: la Fondazione è infatti uno dei fondatori, insieme ad AISLA, Fondazione Cariplo e Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport, di AriSLA, principale ente non profit a occuparsi in Italia di finanziamento della ricerca sulla SLA.

La SLA è una grave malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura scheletrica. Si manifesta in età adulta, in genere dopo i 50 anni, e ad oggi non esistono terapie risolutive. In circa il 10% dei casi si riconosce una causa genetica, ma solitamente si tratta di una malattia a insorgenza sporadica, le cui cause sono ancora in parte sconosciute.

Nei suoi tredici anni di attività, AriSLA ha investito quasi 15 milioni di euro in ricerca, finanziando 98 progetti che hanno coinvolto 143 ricercatori. Pur essendo un’organizzazione di piccole dimensioni, il suo impatto è stato molto positivo sulla comunità scientifica internazionale che si occupa di SLA: lo conferma anche un recente articolo pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers, che riporta un’attenta analisi quantitativa e qualitativa dei progetti di ricerca sulla SLA finanziati. L’articolo pubblicato descrive sia il processo di selezione dei progetti e le analisi bibliometriche sulla ricerca finanziata, sia i risultati raggiunti e l’orientamento della ricerca AriSLA. La maggior parte delle 373 pubblicazioni analizzate riguardano lo studio dei meccanismi molecolari della malattia, ma non mancano studi preclinici che hanno già fornito dati importanti in vista di una futura progressione verso l’applicazione clinica. Alcuni di questi, inoltre, sono ancora in corso, quindi sarà importante per la Fondazione continuare a monitorarli in futuro.

«I nostri punti di forza sono diversi – spiega il Responsabile scientifico AriSLA, Anna Ambrosini. - Uno è certamente il rigoroso processo di revisione dei progetti, che ha portato alla selezione di studi di altissima qualità e innovatività, così come è stato rilevante il costante lavoro di monitoraggio sugli esiti di questi progetti svolto dall’ufficio scientifico. E poi è stato premiato l’aver scommesso su progetti di ricerca ampiamente esplorativi che hanno permesso di attrarre giovani ricercatori di altri ambiti e incentivarli a intraprendere un nuovo percorso di studio sulla SLA. Infine, dai dati raccolti emerge come nel tempo il nostro impegno abbia formato una forte massa critica di ricercatori determinati a sviluppare progettualità concrete con l’unico fine di arrivare a terapie efficaci».

«Siamo molto soddisfatti – ha sottolineato il Presidente di Fondazione AriSLA, Mario Melazzini. - Nei mesi scorsi abbiamo definito un nuovo piano strategico della ricerca, che si coniuga con una visione internazionale della ricerca sulla SLA, tracciata dal ‘National Institute of Neurological Disorders and Stroke’, con cui intendiamo favorire l’interazione tra ricercatori di base e clinici per una ricerca ‘clinicamente informata’, dando priorità a studi che abbiano maggiore potenzialità di ricaduta sulla vita dei pazienti».

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