In occasione della Giornata mondiale, l’agenzia che vede anche Telethon tra i fondatori, fa un bilancio delle proprie attività dal 2009 a oggi.

In occasione della Giornata mondiale sulla SLA, promossa dalla Federazione internazionale delle associazioni dei pazienti, l’agenzia italiana per la ricerca su questa malattia – AriSLA fa un bilancio delle proprie attività. Nata nel 2008 per volontà di AISLA Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Cariplo e Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus, AriSLA è il principale ente non profit che finanzia e promuove ricerca scientifica sulla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) in Italia. Rappresenta un punto di riferimento per tutta la comunità scientifica italiana interessata a studiare questa malattia, fungendo da catalizzatore e motore della ricerca su questa grave malattia neurodegenerativa nel nostro Paese.

Come spiega il Presidente Mario Melazzini, “dall’analisi delle pubblicazioni scientifiche derivate dai progetti di ricerca sostenuti da AriSLA dal 2009 ad oggi, emerge che sul totale di 372 pubblicazioni quasi il 70% ha avuto un impatto molto alto sulla comunità scientifica internazionale. Con il nuovo piano strategico intendiamo incentivare ancora di più approcci di ricerca innovativi che tengano conto delle caratteristiche del paziente con SLA e favorire le interazioni tra ricercatori clinici e di base per una ricerca ‘clinicamente informata’, che abbia maggiori ricadute sulla vita dei pazienti. è un piano che si coniuga con una visione strategica internazionale e che nasce dal confronto tra la comunità dei ricercatori e quella dei pazienti. è proprio dai bisogni dei pazienti che i ricercatori traggono ogni giorno una forte motivazione. Abbiamo speranza e fiducia nella ricerca e lavoriamo perché il punto di svolta, rappresentato astronomicamente dal 21 giugno, arrivi prima possibile per tutte le persone con SLA.

Cosa emerge dalla ricerca finanziata

Dal 2009 ad oggi AriSLA ha investito circa 15 milioni di euro in attività di ricerca, finanziando 98 progetti, di cui 20 attualmente in corso, in diversi ambiti (base, preclinica e traslazionale, clinica e tecnologica) e supportando 143 ricercatori selezionati attraverso 16 bandi competitivi (la selezione del 16° bando è in corso). Negli anni gli investimenti di AriSLA nei nuovi progetti, in particolar modo nei ‘Pilot Grant’, ovvero di studi con ipotesi di ricerca molto originali e innovative, hanno permesso di avvicinare nuovi ricercatori allo studio della SLA, anche molto giovani: il 53% dei coordinatori dei ‘Pilot Grant’, infatti, non si era mai occupato di SLA prima del grant AriSLA e il 33% di loro aveva meno di 40 anni al momento del finanziamento. Dai dati raccolti emerge che numerosi ricercatori hanno potuto dare continuità alla loro ricerca, producendo risultati che hanno consentito di ottenere fondi anche da altri enti, pubblici o privati, nazionali o internazionali. Inoltre, l’aver ricevuto un grant AriSLA ha consentito di promuovere la collaborazione tra scienziati: l’86% degli articoli originali pubblicati da ricercatori AriSLA sono nati dalla collaborazione tra diversi gruppi, principalmente tra coloro che hanno contribuito ai progetti multicentrici, ma anche con il coinvolgimento di altri centri di ricerca, sia in ambito nazionale che internazionale.

L’orientamento della ricerca AriSLA

Dagli studi finanziati da AriSLA sono derivate 372 pubblicazioni: un dato che conferma come questi risultati abbiano contribuito a costruire conoscenza scientifica a livello internazionale, fornendo la base per altri studi. Il riconoscimento da parte della comunità internazionale dei risultati conseguiti è evidenziato anche dalle analisi bibliometriche basate su algoritmi sviluppati dai National Institutes of Health (NIH) americani, che posizionano il 67% delle pubblicazioni AriSLA tra gli articoli ad alto impatto nell'area scientifica di riferimento. Dall’osservazione dei risultati dei progetti finanziati da AriSLA emerge che questi sono concentrati in buona parte sullo studio dei meccanismi molecolari, con una progressione interessante verso la ricerca preclinica e una maggiore potenzialità di ricaduta clinica.

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