Le immunodeficienze primitive e le malattie del sangue: studio dei difetti immunitari alla base di malattie ematologiche comuni

  • 3 Anni 2024/2027
  • 200.000€ Totale Fondi

Le immunodeficienze primitive (IP) sono un gruppo di malattie genetiche rare caratterizzate da grande suscettibilità alle infezioni, a volte anche autoimmunità e aumentato rischio di tumori del sangue, con un forte impatto sull'aspettativa e sulla qualità di vita dei pazienti. Recentemente, le sindromi ereditarie da insufficienza midollare (BMFS) sono state classificate tra le IP e sono state individuate mutazioni acquisite che portano a sviluppare un quadro clinico simile a quello tipico delle IP. Tuttavia, non esistono ampi studi prospettici volti a studiare l’interazione tra le IP e manifestazioni ematologiche. La nostra ricerca mira a studiare il ruolo delle IP nelle malattie del sangue di bambini e giovani adulti, individuando biomarcatori precoci della malattia che possano guidare lo sviluppo di un trattamento appropriato e migliorare l'esito e la qualità di vita dei pazienti. In questo studio internazionale coinvolgeremo pazienti con età inferiore ai 25 anni con citopenia autoimmune, linfoproliferazione policlonale e clonale, mielodisplasia e BMFS. Questi pazienti saranno sottoposti a un approfondito controllo diagnostico immunologico e a test genetici (NGS) per individuare varianti genetiche ereditate e acquisite. Eseguiremo poi il sequenziamento dell'RNA per studiare le varianti identificate a livello funzionale o processi biologici alterati in casi selezionati, in cui l’analisi genetica non si è mostrata conclusiva. Le associazioni di pazienti saranno fondamentali per andare incontro alle esigenze dei pazienti e aumentare la consapevolezza dei segni predittivi ancora sconosciuti delle IP. I risultati del nostro studio ci permetteranno di valutare la frequenza delle IP in associazione a malattie del sangue comuni, nell’ottica di aumentare la collaborazione tra immunologi ed ematologi. Il nostro obiettivo è anche quello di identificare biomarcatori molecolari che possano favorire una diagnosi precoce e guidare le decisioni terapeutiche per migliorare l'aspettativa e la qualità di vita dei pazienti.

 

Questo progetto si avvale di una collaborazione internazionale, che vede coinvolti i seguenti istituti riconosciuti a livello mondiale: l’Azienda ospedaliera universitaria Meyer - IRCCS (Italia, coordinatore), l’INSERM (Francia), l’Istituto di Ricerca Vall d’Hebron (Spagna), l’Università di Montreal (Canada), l’Università di Roma Tor Vergata (Italia), l’Istituto Karolinska (Svezia).

Il tuo browser non è più supportato da Microsoft, esegui l'upgrade a Microsoft Edge per visualizzare il sito.