Induzione in vivo della tolleranza antigene-specifica mediante trasferimento genico mirato agli epatociti

  • 5 Anni 2016/2021
  • 487.239€ Totale Fondi

I vettori lentivirali (LV) sono veicoli ampiamente utilizzati per la terapia genica, sia in modelli animali pre-clinici sia in studi clinici nell'uomo, con risultati promettenti in termini di sicurezza ed efficacia. Tuttavia, le risposte immunitarie dirette verso questi vettori, il gene terapeutico (transgene) o entrambi possono limitare l'efficacia della terapia genica. Per superare questa limitazione, è stata sviluppata la piattaforma LV.ET.142T e applicata efficacemente come terapia genica nell'emofilia B o per promuovere/ripristinare la tolleranza nel diabete autoimmune. L’espressione del gene terapeutico negli epatociti rappresenta un nuovo modo per promuovere tolleranza. Nel presente progetto di ricerca ci proponiamo di ampliare l'applicazione della piattaforma LV.ET.142T e di migliorarne la sua efficacia. Nello specifico, esamineremo la capacità di LV.ET.142T di indurre tolleranza ad alloantigeni. La terapia combinata con LV.ET.142T codificante per la catena di insulina B 9-23 (LV.ET.InsB9-23.142T) e anti-CD3 mAb verrà utilizzata per prevenire il rigetto di isole pancreatiche autologhe o allogeniche nel modello pre-clinico di diabete. Diversi fattori possono influire negativamente sull'efficacia della terapia geniche con LV.ET.142T: l’espressione del transgene anche in cellule diverse dagli epatociti, il tipo di transgene e la presenza di una risposta immune verso il transgene pre-esistente alla terapia genica. Il topo knockout IDUA, il modello di mucopolisaccaridosi I, è particolarmente resistente alla tolleranza indotta da LV.ET.142T: rappresenta perciò un modello utile per comprendere meglio come viene indotta la risposta immune verso il transgene dopo la terapia genica e per testare vettori ottimizzati con l’aggiunta di nuovi elementi di regolazione e/o terapie combinate finalizzate a pre-tollerizzare il ricevente prima della terapia genica. I risultati ottenuti in questo progetto miglioreranno la piattaforma LV.ET.142T e ne amplieranno l'applicazione non solo finalizzata alla introduzione di un gene terapeutico nelle malattie monogeniche ma anche come possibile trattamento delle malattie autoimmuni.  

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