Curare la sindrome MERRF: dai fibroblasti agli organoidi per accelerare dalla scienza di base ai trial clinici nelle malattie mitocondriali 

  • 4 Anni 2021/2025
  • 237.710€ Totale Fondi

Le malattie determinate da mutazioni del DNA mitocondriale (mtDNA) sono individualmente rare, ma complessivamente sono le più frequenti malattie genetiche nell’uomo. Possono colpire sia l’infanzia che gli adulti, andando da forme lievi mono-sintomatiche, che portano a cecità o sordità, a forme devastanti che portano a morte. In 30 anni di studio sono ora disponibili molte terapie potenziali, tuttavia il maggiore ostacolo per la loro sperimentazione umana rimane l’incapacità di generare modelli animali date le peculiarità del mtDNA. Quindi, la transizione di queste strategie terapeutiche ai trial clinici nell’uomo è ostacolato.

Questo progetto ha l’ambizione di generare e validare un nuovo modello di malattia, usando la tecnologia innovativa che permette la riprogrammazione di cellule staminali pluripotenti (hiPSCs) dai pazienti, e quindi sviluppare in coltura organi miniaturizzati, gli stessi malati nel paziente vivente. Questi mini-organi riproducono le manifestazioni della malattia, permettendo di definire I meccanismi che portano al fenotipo clinico, e in definitiva di sperimentare le terapie. Ci sono due vantaggi principali con questo approccio: primo, viene oltrepassata la difficoltà di generare modelli animali per le malattie associate a mutazioni del mtDNA, secondo, la terapia viene ritagliata sul paziente individuale (medicina personalizzata). La malattia che affronteremo in questo progetto è la sindrome Mioclono, Epilessia, Fibre-Stracciate-Rosse, anche nota come sindrome MERRF, un paradigma per le cosiddette encefalomiopatie mitocondriali. Sperimenteremo sia le terapie che possono essere riproposte come la rapamicina, che molecole nuove e la terapia genica, tutti approcci che hanno già dato risultati promettenti.

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