Caratterizzazione funzionale della famiglia genica FRG2 nel contesto della distrofia muscolare facio-scapolo-omerale

  • 2 Anni 2024/2026
  • 249.750€ Totale Fondi

Questo progetto è stato approvato per il finanziamento - è ancora in corso la procedura di attivazione amministrativa 

Questo progetto è stato finanziato grazie al Bando Congiunto Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon 2023 

 

La distrofia muscolare facio-scapolo-omerale (FSHD) è la terza miopatia ereditaria più comune al mondo. Clinicamente, la FSHD è caratterizzata da un progressivo deperimento di muscoli specifici e il 20% dei pazienti si avvale dell’uso di una sedia a rotelle. La FSHD è stata associata a un particolare difetto del DNA: un numero ridotto di copie di segmenti di DNA, denominati D4Z4, alla fine di un cromosoma 4. La riduzione delle copie D4Z4 (più di 11 nella popolazione sana, mentre meno di 8 nelle persone con FSHD) provoca cambiamenti nella struttura del cromosoma 4 che portano all’inappropriata espressione dei geni vicini. Questa attivazione anomala sembra essere cruciale per l'insorgenza della malattia. Tuttavia, i portatori di questo numero ridotto di copie D4Z4 non sempre si ammalano e nelle persone affette i sintomi sono molto variabili, anche all'interno della stessa famiglia. Non è chiaro quali fattori causino queste differenze e ad oggi non sono disponibili elementi per prevedere quando e come si svilupperà la malattia muscolare. Questo ostacola la possibilità di sviluppare trattamenti efficaci e rende difficile la pratica clinica e la consulenza genetica. Per questo vogliamo caratterizzare una famiglia di geni, chiamata FRG2 (FSHD regione gene 2) le cui funzioni sono sconosciute. Tra questi geni, FRG2A, situato sul cromosoma 4 vicino a D4Z4, è espresso ad alti livelli nei muscoli dei pazienti con FSHD. Studiando altri geni della famiglia FRG2, abbiamo scoperto che anche altri geni FRG2 (FRG2B, FRG2C e FRG2-C1) sono espressi in modo variabile nei diversi tipi di cellule di pazienti con FSHD e questa espressione differenziale può variare in ciascun individuo. Studiando questi geni nei portatori affetti e sani della stessa famiglia e caratterizzando le loro funzioni nelle cellule di ciascun individuo, miriamo a spiegare le differenze cliniche osservate nelle famiglie con FSHD. Questo approccio è essenziale per la costruzione di interventi clinici personalizzati.

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