Atassia spastica autosomica recessiva di Charlevoix-Saguenay: identificazione di nuovi biomarcatori per valutare il danno del fascio corticospinale nei pazienti

  • 1.5 Anni 2022/2023
  • 30.450€ Totale Fondi

Questo progetto è stato finanziato grazie al Bando Fall Seed Grant 2021 dall'Associazione ARSACS.

 

L’atassia spastica autosomica recessiva di Charlevoix-Saguenay (ARSACS) è una malattia genetica rara dello sviluppo neurologico causata da mutazioni del gene SACS. Questi pazienti presentano progressive difficoltà nel camminare, in parte dovute alla presenza di rigidità muscolare (spasticità). Questo sintomo è dovuto al coinvolgimento di un fascio di fibre nervose che controlla il movimento volontario, noto come tratto corticospinale (TCS). Ad oggi non sappiamo quale porzione delle fibre che lo costituiscono siano danneggiate, né se l’entità di tale danno sia effettivamente associata alla disabilità dei pazienti. In questo studio analizzeremo l’integrità della struttura delle fibre che compongono il TCS, utilizzando un approccio innovativo di analisi dei dati di risonanza magnetica chiamato profilometria. Tale analisi sarà condotta su un ampio gruppo di pazienti ARSACS i cui dati sono stati raccolti nell’ambito del progetto europeo PROSPAX, che ha coinvolto diversi centri clinici per studiare la progressione nel tempo delle atassie spastiche, integrando dati clinici, molecolari e di RM. Nello specifico, questo progetto di ricerca metterà in relazione lo stato clinico dei pazienti con le informazioni sul danno microstrutturale estratte dai dati di risonanza magnetica e i livelli nel sangue di una proteina indicatrice di danno delle fibre nervose. La nostra ipotesi è che nei pazienti ARSACS il danno del TCS abbia caratteristiche definite e ricorrenti e che sia correlato a elevati livelli di danno delle fibre nervose e alla disabilità. Il nostro auspicio è di identificare un biomarcatore di malattia derivabile dalla risonanza magnetica in modo non invasivo, che consenta di quantificare il danno cerebrale in modo attendibile e riproducibile per monitorare l’andamento di malattia e, in futuro, la risposta ad interventi terapeutici.

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