Analisi delle alterazioni neuronali associate a mutazioni del gene PARK2 e possibili terapie genetiche e farmacologiche mirate alla modulazione del recettore del kainato

  • 3.7 Anni 2015/2019
  • 306.000€ Totale Fondi
La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dalla perdita progressiva delle cellule cerebrali che producono dopamina, una sostanza utilizzata dai neuroni per comunicare. La malattia colpisce in genere dopo i 50-60 anni, ma ne esistono anche forme giovanili, di norma di tipo familiare. Una di queste forme ereditaria di Parkinson giovanile è causata dalla mutazione del gene PARK2, che contiene le informazioni per produrre la proteina parkina. Studi precedenti hanno dimostrato che la parkina regola la funzione delle sinapsi (le strutture che permettono ai neuroni di comunicare tra loro o con altre cellule) e che le mutazioni del gene PARK2 causano la progressiva morte dei neuroni tramite un meccanismo chiamato eccitotossicità. L’eccitotossicità è un fenomeno causato dall’esposizione dei neuroni a concentrazioni troppo alte di glutammato, il principale neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso centrale. Alcuni nostri recenti studi dimostrano che la parkina regola uno specifico recettore del glutammato, chiamato recettore del kainato (KAR), tramite l’interazione con una proteina chiamata GluK2. I nostri risultati preliminari hanno dimostrato che modelli cellulari in vitro della malattia presentano un’aumentata attività del complesso KAR/Gluk2 e che nel cervello dei pazienti con la mutazione di PARK2 sono presenti livelli più alti di GluK2. Questa ricerca utilizzerà sia un modello murino di Parkinson giovanile sia neuroni dopaminergici umani ottenuti da iPS di pazienti con mutazione di PARK2 per capire se la modulazione genetica o farmacologica del recettore del kainato possa costituire un nuovo approccio terapeutico in grado di rallentare il processo neurodegenerativo.

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