Alterazioni genetiche del complemento nelle varie forme di sindrome emolitico uremica

  • 3 Anni 2002/2005
  • 197.800€ Totale Fondi
La sindrome emolitica uremica rappresenta la più frequente causa di insufficienza renale acuta nel bambino. La malattia, che di solito ha un esito favorevole, si manifesta spesso con prodromi diarroici (D+HUS) che seguono un'infezione da ceppi di E.coli che producono una potente tossina. Mini-epidemie di D+HUS sono state registrate in tutto il mondo a seguito di assunzione di acqua o cibo (carne, pesce, frutta) contaminati. Esistono tuttavia rari casi (D-HUS), non preceduti da diarrea, per lo più familiari, con prognosi spesso infausta (morte o insufficienza renale). E' stato recentemente dimostrato che i difetti genetici che portano alla D-HUS coinvolgono la regolazione della via alternativa del complemento, una cascata infiammatoria che media le difese dell'organismo contro le infezioni. Sono state identificate mutazioni nel gene del fattore H (HF) in una frazione di pazienti con D-HUS. Primo obiettivo di questo progetto é la ricerca di mutazioni di HF in numerosi pazienti per valuarne l'incidenza e fornire un servizio di consulenza che sarà di particolare importanza per quei pazienti in attesa di un trapianto di rene. Infatti i portatori di mutazioni in HF vanno incontro a ricorrenze della malattia sul rene trapiantato. Perciò un trapianto di rene dovrebbe essere evitato in questi pazienti a meno che l'anomalia di HF non venga corretta. A tale proposito abbiamo documentato in un bambino con mutazione in HF e D-HUS che il trapianto combinato di rene e fegato (il fegato é la maggior sorgente di HF) previene la ricorrenza della malattia. Un secondo obiettivo sarà la valutazione degli effetti delle mutazioni sulla funzione di HF per chiarirne il ruolo nella patogenesi della HUS. Cercheremo alterazioni anche in altri geni del complemento poiché molti pazienti non hanno mutazioni in HF. Infine indagheremo il ruolo della predisposizione genetica nelle forme più comuni (D+HUS) dal momento che solo il 10% dei bambini con infezione da E.coli sviluppa la malattia.

Pubblicazioni Scientifiche

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