Un modello in vivo della miopatia viscerale causata dalla mutazione R257C nel gene ACTG2 per studiarne la patogenesi e per identificare nuovi target terapeutici

  • 1.5 Anni 2023/2024
  • 79.970€ Totale Fondi

Le miopatie viscerali sono un gruppo di malattie congenite rare che compromettono la capacità di digestione. Le forme caratterizzate dalla mancanza di contrazione dei muscoli viscerali spesso danno luogo alla pseudo-ostruzione intestinale cronica (CIPO), una malattia che mette a rischio la vita del paziente e che richiede immediata attenzione medica. A oggi non esistono terapie risolutive e i pazienti necessitano di nutrizione attraverso il circolo sanguigno o addirittura di un trapianto di intestino. Il nostro progetto fornirà un metodo innovativo di studio di una delle forme incurabili di CIPO, quella causata dalla mutazione R257C nel gene ACTG2. Abbiamo generato un modello animale che riproduce le caratteristiche della CIPO e ci aiuterà a capire lo sviluppo della malattia: il modello si basa sul moscerino della futta, Drosophila melanogaster. Nel progetto proponiamo di usare questo modello per esplorare la struttura del tubo digerente, la sua abilità di contrarsi e di permettere il passaggio del cibo. Studieremo anche gli aspetti cellulari della miopatia focalizzandoci sulla funzionalità dell’actina (una proteina fondamentale del citoscheletro, l’insieme degli elementi strutturali di una cellula) e di processi come l’autofagia e la mitofagia, tramite i quali le cellule eliminano componenti danneggiati. Infine, identificheremo geni e composti farmaceutici, tra quelli che notoriamente regolano la contrazione, che possano influenzare gli effetti di CIPO nei moscerini. Con collaboratori esperti, cercheremo di confermare i risultati ottenuti nel modello animale utilizzando cellule umane modificate per replicare il difetto genetico dei pazienti. Sfruttando una piattaforma sperimentale che mima le caratteristiche fisiologiche e patologiche del tessuto muscolare intestinale, il nostro progetto rappresenta un approccio originale che speriamo porti a trattamenti basati su nuove conoscenze di una malattia al momento non studiata.

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