Studio di nuove strategie per riparare il danno mitocondriale motoneuronale nella SLA familiare

  • 3 Anni 2007/2010
  • 258.700€ Totale Fondi
La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia degenerativa fatale associata alla graduale perdita di neuroni motori e alla paralisi progressiva, che colpisce 4-6 persone su 100000. Circa un quinto dei pazienti è affetto da una forma genetica, la SLA di tipo familiare e, fra questi ultimi, circa il 20% presenta mutazioni nel gene che codifica per la superossido dismutasi a rame e zinco (SOD1), un enzima coinvolto nel metabolismo dei radicali dell’ossigeno. Alcuni autori ritengono che tali mutazioni causino la comparsa di una funzione tossica in un enzima normalmente di difesa, deputato alla rimozione dei radicali liberi dell’ossigeno. Altri studiosi sostengono invece l’ipotesi che gli enzimi mutanti, avendo una struttura alterata, costituiscano dei corpi intra-cellulari in cui le proteine sono aggregate in modo anomalo e che causerebbero la morte dei neuroni. Studi recenti hanno evidenziato che i mitocondri, che sono la centrale energetica della cellula, siano fra i bersagli precoci del danno ai motoneuroni. Nei pazienti (e nei modelli sperimentali per la SLA) la disfunzione mitocondriale si osserva precocemente e causa la morte dei motoneuroni, che a sua volta provoca la paralisi e la morte del paziente. In questo progetto, ci proponiamo di cercare di ristabilire la corretta funzionalità dei mitocondri in modelli sperimentali per la SLA familiare dovuta a mutazioni nel gene SOD1. Attualmente non esistono cure efficaci per la SLA ed i pazienti ricevono esclusivamente un trattamento sintomatico e di sostegno fino all’esito fatale della malattia, generalmente pochi anni dopo la manifestazione dei sintomi. Individuare nuove strategie per intercettare il danno dovuto all’azione della SOD1 mutata nei mitocondri potrebbe consentire di progettare nuove e più efficaci terapie.

Pubblicazioni Scientifiche

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