Statine come potenziali strumenti terapeutici per il trattamento del diabete insipido nefrogenico

  • 2 Anni 2012/2014
  • 114.400€ Totale Fondi
Il diabete insipido nefrogenico (NDI) è una patologia caratterizzata dall’incapacità del rene a concentrare le urine in risposta all’ormone antidiuretico vasopressina. A causa dell’incapacità dei loro reni di riassorbire una quantità appropriata di acqua, questi pazienti perdono acqua sotto forma di urine diluite e sono cronicamente assetati e in pericolo di disidratazione. La forma congenita di NDI è la più comune ed è dovuta a un difetto nel recettore della vasopressina, codificato dal gene V2R. In condizioni fisiologiche, il target della vasopressina è il canale per l’acqua AQP2, che stimola il riassorbimento di acqua nel rene: se però i recettori della vasopressina sono inattivi, AQP2 non è in grado di svolgere il suo ruolo. Nessuna delle terapie attualmente in uso nel trattamento di questa malattia è realmente efficace e nessuna è incentrata sul recupero della funzionalità di AQP2. Dati recenti indicano come le statine, farmaci largamente usati nella cura dell’ipercolesterolemia, sono in grado di recuperare la funzionalità di AQP2 anche in assenza di stimolazione ormonale: obiettivo di questo progetto è dunque verificare se le statine possano essere usate in modo efficace come terapia farmacologica alternativa a quella corrente.

Pubblicazioni Scientifiche

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