Retinite pigmentosa associata al cromosoma X (RP3): identificazione di nuove mutazioni ed analisi del promotore del gene RPGR

  • 2 Anni 2001/2003
  • 108.456€ Totale Fondi
La Retinite Pigmentosa (RP) associata al cromosoma X (XLRP) è una severa forma di degenerazione retinica progressiva che colpisce 1 individuo su 25000. La forma più comune di XLRP è la forma associata al locus RP3 in Xp21.1. Tuttavia, l'elevata eterogeneità genetica della malattia, suggerita dai numerosi studi di linkage indicano la presenza sul cromosoma X di altri loci XLRP. Il nostro gruppo di ricerca è da anni coinvolto nello studio delle forme XLRP. Infatti, in collaborazione con A. Wright di Edinburgo e T. Meitinger di Monaco, ha identificato ed isolato il gene RPGR. La sua estremità N-terminale contiene una regione omologa al dominio proteico GEF della proteina RCC1, un fattore di scambio della guanina per le piccole GTPase-Ran. Mutazioni nel gene RPGR sono l'unica causa di RP associata al locus RP3. D'altra parte esse sono state trovate nel 70% dei pazienti affetti da XLRP ed il gene RPGR è responsabile del 11% totale dei casi di RP. Recenti ricerche ci hanno consentito di caratterizzare i trascritti alternativi del gene RPGR. In particolare, è stato identificato un nuovo messaggero (RPGR-ORF15) contenente un nuovo esone 3' terminale. Questo contiene un nuovo dominio funzionale sconosciuto e denominato "Plaid domain" in cui cadono la maggior parte delle mutazioni XLRP. La regolazione dell'espressione del gene RPGR in cellule retiniche non è ancora nota. Tuttavia i nostri dati preliminari suggeriscono la presenza nel promotore di siti di legame per due fattori di trascrizione retina specifici, CRX e Brn-3b. In questo progetto di ricerca proponiamo: l?analisi funzionale della proteina RPGR-ORF15; la caratterizzazione degli elementi di regolazione del promotore; e l'isolamento di nuovi geni XLRP. I nostri studi hanno lo scopo di analizzare il ruolo dalla proteina nella retina e la regolazione dell?espressione del gene in cellule retiniche. Inoltre la ricerca di nuovi geni XLRP consentirà di approfondire le conoscenze sulla eterogeneità genetica della malattia.

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