Mirando ai meccanismi precoci della malattia nei disturbi neurodegenerativi e la neurobiologia della capacità di memoria

  • 5 Anni 2022/2027
  • 221.941€ Totale Fondi

Mirando ai meccanismi precoci della malattia nei disturbi neurodegenerativi
I disturbi neurodegenerativi sono caratterizzati da processi neuropatologici progressivi che possono durare decenni prima di poter rilevare una perdita cospicua di neuroni. Pertanto, ci sono diverse opportunitaà per identificare i primi lievi sintomi comportamentali e cognitivi che permettano una diagnosi precoce e la scoperta dei meccanismi della malattia che portano alla perdita neuronale. Il nostro gruppo è interessato all'identificazione di queste alterazioni comportamentali e sinaptiche precoci, attraverso esperimenti comportamentali sui roditori. Usando un approccio top-down, passiamo dai difetti comportamentali ai meccanismi neuronali, biochimici e molecolari che li sottendono, per puntare infine a questi difetti con piccole molecole e fornire prove precliniche proof-of-concept della loro efficacia terapeutica. Utilizzando questa strategia di ricerca top-down, stiamo lavorando su:
- L'identificazione dei deficit cognitivi ed emotivi precocidi disturbi neurodegenerativi legati all'età (invecchiamento, malattia di Alzheimer e malattia di Parkinson)  in modelli animali, concentrandosi sull'interazione tra la trasmissione glutammato-dopamina e la sua modulazione da parte dell'autofagia.
- L'identificazione dei cambiamenti comportamentali e sinaptici precoci nei disordini di stoccaggio lisosomiale con l'alterazione del segnale del solfato di eparano, concentrandosi sulla segnalazione della dopamina.
La neurobiologia della capacità di memoria (MC)
Attualmente stiamo studiando un aspetto poco esplorato dei processi di memoria, che è la neurobiologia della capacità di carico della memoria, cioè il numero di elementi che un soggetto può ricordare per un breve intervallo di tempo, in condizioni normali e patologiche. Abbiamo sviluppato nuovi test comportamentali per studiare la MC nei roditori e abbiamo dimostrato che i topi hanno una MC limitata di circa 6 oggetti e che l'elaborazione di un alto carico di memoria richiede una modifica post-traslazionale dei recettori del glutammato nell'ippocampo. Recentemente abbiamo dimostrato che la MC è compromessa nell'invecchiamento precoce e può essere preservato dai potenziatori dell'autofagia. Attraverso una combinazione di approcci comportamentali, genetici, farmacologici e molecolari, stiamo fornendo nuove informazioni su (i) il ruolo di specifiche regioni cerebrali e percorsi molecolari regolati dalla dopamina nel sostenere la capacità di carico della memoria, (ii) i meccanismi della malattia che portano a disfunzioni della capacità di memoria nella schizofrenia e nei disturbi neurodegenerativi e (iii) le differenze di sesso nella capacità di memoria.

 

L’importo “Totale Fondi” indicato per questo progetto rappresenta la quota del finanziamento di Fondazione Telethon alla ricerca dell’istituto Tigem da gennaio 2022 fino all’ultimo anno di bilancio, calcolata in base alle dimensioni del gruppo di ricerca.

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