Mappaggio per omozigosi di un nuovo locus per una forma autosomica recessiva di neuropatia motoria distale ereditaria

  • 1 Anni 2003/2004
  • 34.650€ Totale Fondi
Le Neuropatie Motorie Ereditarie distali (dHMN) sono caratterizzate da un coinvolgimento motorio ma non sensoriale del sistema nervoso periferico. Clinicamente sono state descritte 7 varianti, tuttavia a tutt’oggi sono note solo 5 localizzazioni cromosomiche: 3 per le forme autosomiche dominanti (dHMN II, V e VII) e 2 per le autosomiche recessive (dHMN J e VI). E’ stata raccolta una ampia famiglia, proveniente da un paese del sud-Italia (poco popolato e geograficamente isolato), in cui è stata posta diagnosi di dHMN. Tenuto conto che in tale famiglia sono stati individuati 4 legami di consanguineità su 3 generazioni, è stata postulata una trasmissione autosomica recessiva. Preliminarmente, sul DNA dei soggetti affetti, è stata eseguita un’analisi di mutazione nei geni per le forme di CMT I (PMP22 e P0) e per la Atrofia Muscolare Spinale (SMN), tenuto conto della similarità del fenotipo patologico. Inoltre, relativamente alle forme di dHMN recessive finora individuate (III e VI), è stata eseguita un’esclusione di linkage, ottenendo valori significativi di esclusione (LOD score <-2). Sulla base di tali dati si può presupporre che la patologia in questa famiglia rappresenti una nuova entità clinico-genetica. Per tale motivo viene proposto uno studio di mappaggio mediante “genome wide search” finalizzato alla ricerca del gene malattia. Tale studio si avvale dell’utilizzo di 482 marcatori che dovrebbero coprire l’intero genoma ed individuare una regione di omozigosità nei soli individui affetti; in tale intervallo, verranno ricercati geni candidati. In conclusione, l’individuazione di un nuovo gene malattia rappresenta il punto di partenza nella comprensione dei meccanismi patogenetici coinvolti nelle HMN e nelle forme correlate di neuropatie motorie. Tale punto risulta fondamentale soprattutto se si considera il fatto che dal punto di vista medico non esiste alcun trattamento preventivo, né cure efficaci in grado di rallentare la progressione della malattia.

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