La genetica dell’Osteopetrosi Autosomica Recessiva con assenza di osteoclasti

  • 1 Anni 2007/2008
  • 40.500€ Totale Fondi
Il nostro progetto si propone di affrontare lo studio di una grave patologia dell’osso, l’osteopetrosi autosomica recessiva, attraverso l’analisi di geni fondamentali per il corretto funzionamento degli osteoclasti. La denominazione “Osteopetrosi” raggruppa un insieme di malattie rare, che comprende forme estremamente severe e forme più benigne. Il quadro clinico è comunque determinato da un difetto di riassorbimento osseo da parte della cellula ad esso deputata, l’osteoclasta. Tra le osteopetrosi, la forma infantile maligna, che si trasmette con modalità autosomica recessiva (da cui la denominazione ARO, autosomal recessive osteopetrosis), colpisce bambini in età infantile e porta a morte se non viene affrontata in maniera adeguata (trapianto di midollo). In questi casi, il paziente necessita di una diagnosi precisa e rapida, al fine di poter instaurare terapie adeguate a prevenire l’instaurarsi di lesioni ossee irreversibili. Circa il 70% dei pazienti con ARO porta un difetto in uno di tre geni “effettori” della funzione osteoclastica: TCIRG1, ClCN7 o OSTM1; in tutti questi casi, gli osteoclasti del paziente, pur essendo a volte anche più numerosi del normale, non sono in grado di svolgere la loro funzione specifica di riassorbimento della matrice ossea. Nel restante 30% di casi il gene, o i geni, responsabili dell’insorgenza della malattia non sono noti. Nel presente progetto intendiamo perciò identificare nuovi geni coinvolti nella patogenesi dell’osteopetrosi; in particolare ci proponiamo di affrontare il problema delle rare forme di ARO umane in cui gli osteoclasti sono assenti o in numero ridotto. Nel complesso, questo consentirà di diagnosticare con precisione i pazienti affetti da osteopetrosi e di identificare nuovi approcci terapeutici.

Pubblicazioni Scientifiche

Il tuo browser non è più supportato da Microsoft, esegui l'upgrade a Microsoft Edge per visualizzare il sito.