Identificazione di nuovi approcci terapeutici per il trattamento delle malformazioni ossee nelle malattie da accumulo lisosomiale

  • 6.5 Anni 2012/2019
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Le malattie da accumulo lisosomiale (LSD) sono malattie ereditarie con frequenza di 1/5000 nati. Le LSD sviluppano progressivamente e, a seconda del particolare tipo di malattia, i sintomi possono essere di varia intensità, e colpire diversi tessuti e organi, compreso cervello e lo scheletro. In circa il 50% delle forme di LSD lo loro scheletro è uno degli organo più colpiti. Il lisosoma è il "centro di riciclaggio" di ogni cellula, in cui il materiale indesiderato è degradato in prodotti semplici che la cellula riutilizza in processi biosintetici. Questa funzione degradativa è ottenuta attraverso l'azione concertata di enzimi deputati alla degradazione graduale dei substrati. Pertanto, le cellule dei pazienti colpiti da LSD sono caratterizzate da un accumulo di materiale, causato da difetti degradazione lisosomiale. Non ci sono cure efficaci per LSD, in particolare per l'aspetto neurologico e le anomalie ossee. Attualmente l'unica terapia per il trattamento di LSD è la "terapia di sostituzione enzimatica, ERT". L'enzima che manca nel corpo viene introdotta nel flusso sanguigno ed è catturato dalle cellule che possono quindi iniziare a degradare la sostanza accumulata. Tuttavia le cellule che compongono lo scheletro non assorbono efficientemente l'enzima, e quindi lo scheletro non rispondono alla terapia. In questo progetto ci proponiamo di fornire strategie alternative per la cura dello scheletro nelle malattie lisosomiali. Questo progetto attraverso studi in vivo mira a dimostrare l'esistenza di approcci alternativi di "pulizia" cellulare per promuovere il trattamento delle LSD.

Pubblicazioni Scientifiche

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