Identificazione di difetti molecolari nelle severe disfunzioni intestinali: nuove anomalie alla base della Pseudo-Ostruzione Intestinale Cronica (POIC)

  • 4 Anni 2015/2019
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Nei Paesi Occidentali circa il 30% della popolazione presenta sintomi non ben definiti di possibile origine gastrointestinale (GI). La maggior parte di questi pazienti è affetta da sintomi lievi o moderati, spesso di natura transitoria. Una minoranza di pazienti, tuttavia, ha alterazioni della funzionalità digestiva così importanti da impedire una normale alimentazione e da causare sintomi come dolore addominale cronico, nausea, vomito, gonfiore e stipsi grave. Questi sintomi compromettono la qualità della vita dei pazienti, specialmente quando si presentano episodi ricorrenti di pseudo-occlusione intestinale, cioè un transito rallentato e una ridotta capacità di spingere il cibo attraverso l'intestino in assenza però di una vera e propria ostruzione meccanica dell’intestino. Questi pazienti vanno incontro a frequenti ricoveri in ospedale, compromissione della nutrizione, dipendenza dagli oppioidi e interventi chirurgici spesso inutili e dannosi. Questo grave quadro clinico è comune anche ai pazienti a cui viene diagnosticato un difetto cronico della funzionalità intestinale, definito pseudo-ostruzione intestinale cronica (POIC). La POIC è causata da anomalie nella componente neuromuscolare enterica (cioè il sistema nervoso dell’intestino), a volte su base genetica. Analizzando una famiglia consanguinea affetta da POIC abbiamo identificato una mutazione del gene RAD21, che contiene le informazioni per produrre un fattore di trascrizione (cioè una proteina che lega il DNA avviando il processo che porterà poi alla produzione delle proteine) e che agisce anche come elemento di stabilità dei cromosomi. L’obiettivo di questo progetto è quello di chiarire quali siano le anomalie molecolari associate alla mutazione in RAD21 che sono coinvolte nella POIC. Obiettivo di questo progetto è individuare possibili strategie per migliorare la diagnosi e la gestione dei problemi digestivi di questi pazienti, nonché individuare nuove opzioni terapeutiche efficaci.

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