• 2 Anni 2005/2007
  • 99.000€ Totale Fondi
Lo scopo di questo progetto è di trasferire in clinica recenti progressi nello studio di base della emocromatosi che indicano come l’eccessivo assorbimento di ferro ed il conseguente sovraccarico siano dovuti al deficit dell’ormone del ferro epcidina. Svilupperemo un test di stimolo basato sul dosaggio di epcidina nelle urine dopo assunzione per bocca di una singola dose di ferro, innocua per il paziente ma in grado di stimolare la produzione di epcidina nel soggetto normale. Con uno studio prospettico collaborativo che coinvolgerà 100 pazienti sia alla diagnosi che dopo terapia con salassi verificheremo se il test può essere di significato diagnostico-prognostico. Dalle unità di salasso dei pazienti verranno preparati monociti/macrofagi e usati come modello per studiare il rilascio del ferro. Verrà valutata l’espressione di geni e proteine del ferro per comprendere la patogenesi molecolare della malattia e confermare se, come recentemente dimostrato in vitro, l’epcidina regola l’esporto di ferro dalle cellule attraverso la degradazione del suo recettore ferroportina. I risultati potrebbero essere rilevanti per una diagnosi differenziale più precisa dei disordini del ferro (non solo genetici) e per un trattamento differenziato dei pazienti. Inoltre potrebbero offrire nuovi potenziali targets terapeutici.

Pubblicazioni Scientifiche

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