• 5 Anni 2022/2027
  • 429.809€ Totale Fondi

Ad oggi, non è ancora chiaro perché alcune persone sono completamente asintomatiche o para-sintomatiche dopo l'infezione da SARS-CoV-2, mentre altre richiedono l'ospedalizzazione e trattamenti di terapia intensiva. Infatti, la presenza di comorbidità è correlata a una maggiore possibilità di sviluppare una COVID-19 grave. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che rare mutazioni genetiche, soprattutto legate alla risposta immunitaria innata, sono correlate ad un aumento del rischio di infezione, di ospedalizzazione e di morte in caso di infezione da SARS-CoV-2. Come tale, per comprendere la fisiopatologia della COVID-19 è essenziale identificare i potenziali fattori di rischio genetici che potrebbero portare alla manifestazione grave dell'infezione. A questo scopo, in collaborazione con il gruppo Cacchiarelli, analizzeremo il trascrittoma dell'ospite direttamente dai tamponi nasali positivi alla SARS-CoV-2 per identificare specifiche firme genetiche e correlarle all'esito dell'infezione. Questo permetterà di far luce sui meccanismi molecolari che definiscono la patogenesi della SARS-CoV-2.
È stato dimostrato che la presenza di condizioni mediche sottostanti aumenta il rischio di COVID-19 grave. Questo è particolarmente vero per le comorbidità che colpiscono il tratto respiratorio, come le malattie polmonari croniche. È interessante notare che i pazienti con fibrosi cistica (CF), una malattia genetica che colpisce gravemente il sistema respiratorio, con una maggiore sensibilità alle infezioni batteriche e virali, non sembrano particolarmente a rischio di una forma grave di COVID-19. Questa osservazione suggerisce che il difetto genetico intrinseco, cioè l'alterazione dei meccanismi di difesa innata causata dalle mutazioni del gene CFTR, e/o il processo infiammatorio cronico associato alle malattie polmonari della FC, generano uno stato "protettivo" contro la SARS-CoV-2. Pertanto, insieme al gruppo Galietta, caratterizzeremo come l'epitelio dei pazienti con fibrosi cistica reagisce in vitro all'infezione da SARS-CoV-2. Questi esperimenti saranno fatti in condizioni di riposo, in seguito a trattamenti che ripristinano l'espressione e la funzione della proteina CFTR, ed esponendo gli epiteli a stimoli che simulano l'infiammazione della FC.  Questo studio permetterà di identificare i potenziali meccanismi protettivi che regolano la risposta dei polmoni alle infezioni virali. Questo potrebbe avere implicazioni importanti per elaborare nuove strategie per limitare le infezioni virali nei pazienti FC e nella popolazione in generale.

 

L’importo “Totale Fondi” indicato per questo progetto rappresenta la quota del finanziamento di Fondazione Telethon alla ricerca dell’istituto Tigem da gennaio 2022 fino all’ultimo anno di bilancio, calcolata in base alle dimensioni del gruppo di ricerca.

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