Coinvolgimento di SP5 nella patogenesi dell’iperplasia surrenalica congenita: dalla mappatura molecolare ai nuovi bersagli terapeutici

  • 2 Anni 2024/2026
  • 250.000€ Totale Fondi

Questo progetto è stato approvato per il finanziamento - è ancora in corso la procedura di attivazione amministrativa 

Questo progetto è stato finanziato grazie al Bando Congiunto Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon 2023 

 

L'iperplasia surrenale congenita (CAH) è una complessa malattia genetica caratterizzata da molteplici squilibri ormonali con effetti di vasta portata sulla salute umana. Due delle complicazioni più gravi della CAH sono i problemi neuropsichiatrici e una forma specifica di tumore testicolare, la cui origine è ancora sconosciuta. Nonostante sia stata scoperta più di un secolo fa, non sono ancora disponibili trattamenti efficaci. Pertanto, è urgente comprendere meglio le basi molecolari di questa malattia. Per studiare questi problemi così complessi, sfrutteremo gli organoidi, modelli sperimentali 3D, derivati da cellule staminali, che riproducono le fasi chiave dello sviluppo umano. Nel nostro laboratorio, infatti, abbiamo già dimostrato come possiamo utilizzarli per studiare gli effetti delle alterazioni ormonali sul cervello umano. In questo progetto ci concentreremo su un regolatore dei processi di sviluppo chiamato SP5, poiché abbiamo scoperto che è fortemente alterato quando si espongono gli organoidi ad androgeni e glucocorticoidi, le due principali vie ormonali alterate nella CAH. SP5 è un T-dark, bersaglio molecolare per il quale non si conoscono informazioni sulla struttura, la funzione e i farmaci interagenti. Tuttavia, abbiamo trovato diversi dati, anche pubblicati da altri, che indicano SP5 come un attore chiave per i processi di neurosviluppo e tumorigenici. Abbiamo quindi un forte razionale per studiare meglio la sua funzione molecolare nel contesto della CAH. A tal fine applicheremo un approccio pienamente interdisciplinare che integra le tecnologie più avanzate nei campi della neurobiologia, dell'ingegneria genetica e della bioinformatica, per identificare e prioritizzare farmaci già utilizzati per altre malattie, che potrebbero essere riproposti nel caso della CAH poiché, interagendo con SP5, risolverebbero i problemi molecolari della CAH e preverrebbero le sue complicanze avverse, migliorando così la qualità della vita dei pazienti.

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