ATP extracellulare e cellule T regolatorie: nuovi bersagli terapeutici nella Distrofia Muscolare dei Cingoli da deficit di alfa-Sarcoglicano (LGMD2D)

  • 2.5 Anni 2018/2020
  • 103.109€ Totale Fondi
La Distrofia Muscolare dei Cingoli tipo 2D (LGMD2D) è una malattia ereditaria caratterizzata da progressiva debolezza e degenerazione dei muscoli scheletrici, perdita della capacità di camminare, e disturbi respiratori che possono condurre a morte precoce. La malattia è causata da difetto genetico del gene alfa-sarcoglicano, che codifica per una proteina associata alla membrana muscolare. Un trattamento farmacologico per queste patologie non è attualmente disponibile. Nella LGMD2D, l'instabilità della membrana determina una serie di processi degenerativi secondari, quale l'infiammazione cronica che aggrava la progressione della malattia. In questo scenario, l'ATP extracellulare (eATP) rilasciato delle fibre muscolari in degenerazione, induce un'attivazione prolungata dei recettori purinergici P2X(1-7) che determina un effetto diretto sull’alterazione dell'omeostasi di calcio intracellulare e un effetto indiretto attraverso l'innesco della fase iniziale della risposta immunitaria e l'inibizione delle cellule T regolatorie ad azione immunosoppressiva. Nostri dati preliminari dimostrano che il blocco della via di segnale purinergica eATP/P2X mediante l’impiego di un antagonista non selettivo del recettore purinergico determina un ritardo nella progressione del fenotipo distrofico e riduce la risposta infiammatoria locale in topi Sgca (modello animale di LGMD2D), determinando un aumento delle cellule T regolatorie. L'obiettivo finale del progetto è quello di definire il potenziale terapeutico della modulazione selettiva dei componenti della via eATP/recettori purinergici nella Distrofia Muscolare dei Cingoli tipo 2D (LGMD2D). La rilevanza del progetto è rappresentata dalla possibilità di sviluppare una nuova strategia terapeutica nelle distrofie muscolari del bambino focalizzata sulla risposta infiammatoria, che potrebbe in futuro essere utilizzata in associazione con la terapia genica e/o cellulare.

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