Approccio cellulare e proteomico per studiare il misfolding della proteina ACTG2 mutata ed i suoi aggregati quali bersagli farmacologici nella patogenesi della pseudo-ostruzione intestinale cronica

  • 1.2 Anni 2021/2023
  • 50.000€ Totale Fondi

Questo progetto è stato finanziato grazie al Bando Spring Seed Grant 2021 dalla Fondazione Alessandra Bono su indicazione dell'Associazione Uniti per la PIPO.

 

Il termine collettivo di sindrome da pseudo-ostruzione intestinale cronica (CIPO) si riferisce a difetti, dovuti a cause diverse ed eterogenee, della motilità gastro-intestinale e alla costipazione cronica (CIPO). Una forma miogenica di CIPO (nota anche come miopatia viscerale-VSCM) è associata a varianti, dovute principalmente ad eventi mutazionali de-novo, del gene codificante per l’actina del muscolo liscio viscerale (ACTG2). Il trattamento clinico della VSCM è ancora limitato, concentrandosi principalmente sulla gestione dei sintomi piuttosto che sul trattamento della malattia: i pazienti sono spesso sottoposti a chirurgia addominale e alla sostituzione del cibo con nutrizione parenterale totale. Nuovi approcci terapeutici per ripristinare la funzione muscolare e migliorare la qualità di vita dei pazienti sono auspicabili.

Sia i dettagli molecolari dei meccanismi patogenetici alla base della VSCM che i possibili bersagli farmacologici sono ignoti. Sulla base di risultati preliminari verificheremo l'ipotesi che la patogenesi molecolare VSCM sia sostenuta dalla persistenza di proteine ACTG2 incapaci di ripiegarsi correttamente, dalla risposta allo stress cellulare e dal blocco dei sistemi di clearance cellulare, cioè ubiquitina-proteasoma e autofagia.

Cellule di pazienti e controlli saranno usate nel potente sistema di imaging HCI per: i) eseguire un'approfondita fenotipizzazione cellulare con caratterizzazione degli aggregati intracellulari, ii) valutare l'attività di proteasoma e autofagia, iii) saggiare gli effetti, dovuti a specifiche molecole, della soppressione degli aggregati ACTG2 e dell'espressione degli alleli mutati ACTG2, iv) applicare un approccio proteomico. Questo ci consentirà di verificare la nostra ipotesi di lavoro e identificare nuovi bersagli cellulari e molecolari per un possibile approccio terapeutico per VSCM.

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