Analisi quantitativa del DNA fetale nel plasma materno per la diagnosi prenatale non invasiva di malattie genetiche

  • 1 Anni 2002/2003
  • 70.400€ Totale Fondi
Recentemente è stata dimostrata nel plasma materno la presenza di DNA fetale libero che costituisce una fonte di materiale genetico ottenibile senza rischi per il feto. Nel primo anno del progetto abbiamo acquisito la maggior parte dei dati sui fattori fisiopatologici che possono alterare il rilascio di DNA fetale nel plasma materno. Nella seconda parte del progetto ci proponiamo principalmente di sviluppare un modello per la diagnosi prenatale non invasiva di malattie genetiche. Per aumentare l'accuratezza del sistema svilupperemo dei protocolli ottimizzati per l'estrazione e la purificazione del DNA, ed il più idoneo verrà validato su un nuovo gruppo di campioni. Il dosaggio del DNA fetale sarà effettuato su sequenze del cromosoma Y in gravidanze con feto maschio per distinguere il DNA fetale da quello materno. Questo sistema potrebbe servire per identificare feti maschi in gravidanze a rischio per malattie legate al cromosoma X evitando diagnosi prenatale invasiva ai feti di sesso femminile. In teoria qualsiasi sequenza genica fetale diversa da quella materna potrebbe essere identificata con questo sistema. Svilupperemo dei test basati sull'analisi del DNA fetale nel plasma materno per identificare mutazioni ereditate per via paterna. Saranno messi a punto dei sistemi analitici avanzati per le mutazione prevalenti che causano beta-talassemia che serviranno da modello per saggi ulteriori per la ricerca di mutazioni in altre malattie genetiche. Inoltre estenderemo lo studio per valutare se patologie placentari associate a preeclampsia, ipertensione e parto pre-termine possano aumentare il rilascio di DNA fetale nel plasma materno. Il dosaggio del DNA fetale in presenza di tali patologie potrebbe costituire un test precoce utile per adottare misure preventive. Valuteremo se la presenza di anomalie cromosomiche fetali aumenti il rilascio di DNA nel plasma materno e se tale variazione possa essere utilizzata come test di rischio per queste patologie.

Pubblicazioni Scientifiche

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