analisi molecolare e funzionale dell’omologo di Drosophila del gene umano per il Apoptosis Inducing Factor (AIF)

  • 2 Anni 2000/2002
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La morte cellulare programmata, o apoptosi, è il meccanismo più generale per l'eliminazione di cellule indesiderate. L'apoptosi è di importanza fondamentale nella normale fisiologia cellulare, dallo sviluppo di un organismo alla risposta a vari stimoli come infezioni virali, stress ossidativo e shock termico, e riveste un ruolo chiave nella patogenesi di molte malattie, in particolare quelle di natura neurodegenerativa. Si è a lungo pensato che i diversi segnali che causano apoptosi, convergessero su uno dei membri di una famiglia di proteasi, chiamate caspasi, la cui attivazione sarebbe la causa effettrice di morte cellulare. E' stato, invece, recentemente osservato che non sempre il processo di apoptosi viene mediato dalle caspasi e che esso può aver luogo anche in presenza di inibitori dell'attività di queste proteasi. Di recente è stata individuata una proteina mitocondriale, AIF (apoptosis-inducing factor), che svolge un ruolo primario nell'apoptosi non mediata da caspasi. Tuttavia, nessun altro componente di questa via del segnale di morte cellulare è stato finora identificato. Questo progetto prevede l'uso della Drosophila come modello per lo studio dell'apoptosi. Abbiamo di recente isolato il gene AIF di Drosophila (Daif) e dimostrato che è altamente omologo al gene di mammifero. Intendiamo usare Daif nell'allestimento di "screens" genetici per identificare nuovi componenti della via biochimica responsabile dell'apoptosi non mediata dalle caspasi. La notevole conservazione strutturale di Daif, e di altri geni apoptotici già noti in Drosophila, e la possibilità di utilizzare risorse genetiche e molecolari non disponibili in altri organismi, rendono Drosophila un modello ideale. Poiché l'apoptosi è coinvolta in malattie come la malattia dei motoneuroni, la demenza di Alzheimer e le malattie da espansione di poliglutamina, confidiamo che le nostre ricerche contribuiranno anche a chiarire la patogenesi di queste patologie neurodegenerative.

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