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Che cosa sono e come si manifestano le neuropatie ereditarie sensorie autonome?

Le neuropatie ereditarie sensorie autonome (HSAN) sono un gruppo di rare malattie genetiche che colpiscono il sistema nervoso periferico caratterizzate da ridotta sensibilità al dolore accompagnata da altre problematiche, a seconda della specifica forma. La più comune è la forma di tipo 1 (HSAN1), che esordisce in età giovanile o adulta e ha un’evoluzione lenta: è caratterizzata da una marcata riduzione della sensibilità soprattutto intorno alle parti distali degli arti superiori e inferiori, ma anche debolezza muscolare, ulcere cutanee, disturbi della sudorazione, fratture spontanee, osteomielite, necrosi e artropatia neuropatica (che può richiedere addirittura il ricorso all’amputazione). La HSAN2 si presenta invece già nella prima infanzia e non è progressiva. Tra i sintomi iniziali ci sono problemi di deglutizione e alimentazione, apnee, automutilazione e ritardo dello sviluppo, reflusso gastroesofageo. La disfunzione sensoriale si manifesta con insensibilità al dolore, forte riduzione della percezione del calore e dei riflessi tendinei e, in alcuni casi, anche del senso dell'orientamento, del gusto e dei riflessi corneali e faringei. La HSAN3, chiamata anche disautonomia familiare, è caratterizzata da ritardo dello sviluppo motorio, disfunzioni gastrointestinali, problemi della deglutizione, crisi di vomito, polmoniti ricorrenti, sensibilità ridotta al dolore e alla temperatura, disturbi cardiovascolari e assenza di lacrimazione. Sono frequenti alterazioni della colonna vertebrale e bassa statura. L’aspettativa di vita è ridotta. La HSAN4, chiamata anche insensibilità al dolore con anidrosi, e la HSAN5 sono a loro volta caratterizzate da insensibilità al dolore e al calore, comportamenti automutilanti ed episodi febbrili. La malattia ha inizio nella prima infanzia e si manifesta con febbri episodiche e convulsioni ricorrenti. Di frequente la cute diventa spessa e callosa, i capelli cadono e le unghie si deformano. Man mano che l’insensibilità al dolore aumenta, aumentano anche gli episodi di automutilazione. I pazienti affetti dalla forma di tipo 4, inoltre, vanno incontro ad assenza di sudorazione (anidrosi) e possono avere problemi alle ossa e alle articolazioni, ritardo dello sviluppo, difficoltà di apprendimento, irritabilità, iperattività e tendenza ad arrabbiarsi. Diversamente dalla forma di tipo 4, i pazienti affetti dalla forma 5 presentano una sudorazione normale e non hanno problemi dal punto di vista cognitivo.

Come si trasmettono le neuropatie ereditarie sensorie autonome?

Ciascuna forma è dovuta a difetti in uno specifico gene. L'HSAN1 di tipo I è causata da mutazioni in due geni (SPTLC1 e RAB7) e si trasmette con modalità autosomica dominante: basta una copia difettosa del gene perché la malattia si manifesti. Il locus della HSAN2 è localizzato sul cromosoma 12: la malattia può essere sporadica o essere trasmessa con modalità autosomica recessiva, cioè bisogna ereditare due copie del gene mutato per manifestarne i sintomi. L’HSAN3 è causata da mutazioni nel gene IKBKAP, localizzato sul cromosoma 9 e dalla funzione ancora ignota; si trasmette con modalità autosomica recessiva. L’HSAN4 è causata da mutazioni del gene HSAN4, localizzato sul cromosoma 1, mentre L’HSAN5 dipende da mutazioni del gene NGF, il fattore di crescita nervoso, ma i meccanismi sono ancora poco noti. Entrambe le patologie si trasmettono con modalità autosomica recessiva.

Come avviene la diagnosi delle neuropatie ereditarie sensorie autonome?

La diagnosi si basa principalmente sulle manifestazioni cliniche della malattia, e viene successivamente confermata attraverso test farmacologici e accertamenti neurologici. La diagnosi differenziale di ciascuna forma si pone con le altre neuropatie autonomiche e sensoriali ereditarie.

Quali sono le possibilità di cura attualmente disponibili per le neuropatie ereditarie sensorie autonome?

Non esiste una terapia specifica risolutiva per nessuna forma, ma è possibile intervenire sui singoli sintomi, per migliorare la qualità di vita dei pazienti. Per esempio si può intervenire sui problemi gastrointestinali, respiratori, cardiovascolari e sulla mancanza di lacrimazione. Sono necessari anche programmi educativi per i genitori e i pazienti per imparare a evitare le lesioni e a riconoscere i segni dei traumi inapparenti.

Ultimo aggiornamento

04.11.20

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