Dalla ricerca di base la comprensione dei meccanismi di “pulizia” delle cellule

«Il nostro lavoro è un cocktail di pensiero e manualità: è per questo che mi piace così tanto». Così la pensa Enrico Bertaggia (nella foto), 29 anni, giovane ricercatore veneto che in questi giorni sta prendendo parte all’incontro annuale dell’Istituto Telethon Dulbecco a bordo di Navigator of the Seas, la nave da crociera della Royal Caribbean che ha deciso di sostenere Telethon ospitando questo importante momento di formazione. Enrico lavora nel laboratorio guidato da Marco Sandri, presso l’Istituto veneto di medicina molecolare di Padova, dove si studiano i meccanismi di base che portano alla perdita di massa muscolare.

«Abbiamo visto – spiega – che si può ripristinare la salute dei muscoli distrofici agendo su un processo molto studiato negli ultimi anni, quello dell’autofagia: in pratica si tratta della “pulizia” che le cellule mettono normalmente in atto per ripulirsi dalle sostanze tossiche. Abbiamo dimostrato che in condizioni patologiche, come nella distrofia muscolare di Ullrich per esempio, stimolare l’autofagia con dei particolari farmaci oppure grazie a una dieta ipocalorica aiuta a preservare la salute delle cellule e a migliorare le condizioni generali degli animali da esperimento».

Un risultato importante, che ha guadagnato le pagine di Nature Medicine e che per Enrico ha significato toccare con mano come la ricerca di base possa d’un tratto far intravedere delle ricadute concrete in termini terapeutci.

«Questo mi ha dato una soddisfazione particolare, perché accanto alla consapevolezza di aver aggiunto un tassello in termini di conoscenza ho sentito di aver fatto qualcosa che potrebbe un giorno essere utile a delle persone in carne e ossa. Io non ho contatti con i pazienti, mi occupo di ricerca di base e confesso che il confronto un po’ mi spaventa: sento che potrei non avere le risposte che cercano adesso. Però devo anche dire che una delle persone che mi sostiene di più in quello che faccio è una mia amica diabetica: proprio perché prova sulla propria pelle l’esperienza della malattia  crede molto nella ricerca scientifica».

Per Enrico – così come per tutti gli oltre 100 giovani ricercatori del Dti presenti a bordo – il retreat è una delle prime occasioni di confronto con altri scienziati, di esposizione in inglese dei propri risultati, di presentazione di un poster. Tra gli obiettivi dell’Istituto Telethon Dulbecco c’è infatti anche la formazione della “squadra” creata dai capi laboratorio, perché un giorno anche i più giovani siano in grado di guidare un proprio gruppo di ricerca. 

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