Il termociclatore è uno strumento che permette di variare la temperatura dei campioni in modo programmato ed è stato progettato per le analisi del DNA basate sulla PCR.
La PCR è una tecnica che permette di identificare la presenza di una specifica sequenza di DNA all'interno di una campione, copiandola migliaia di volte fino a ottenerne una quantità visualizzabile con altre tecniche di analisi (per esempio, l'elettroforesi).

L'elettroforesi del DNA permette di separare frammenti di DNA in base alla loro lunghezza.
Il DNA viene inserito all'interno di pozzetti scavati in un gel, immerso a sua volta in una soluzione salina. Si applica una corrente elettrica mediante due elettrodi (positivo e negativo) posizionati in testa e in coda al gel: dato che il DNA è carico negativamente, migra verso il polo positivo.
Al DNA si aggiunge solitamente una sostanza che lo rende fluorescente: osservando agli UV il gel dopo la "migrazione" del DNA, si possono vedere delle bande fluorescenti, ciascuna delle quali corrisponde a un insieme di frammenti di DNA di uguali dimensioni. Questa tecnica è molto utile per visualizzare la presenza di un determinato tratto di DNA, di cui si conoscono le dimensioni, nel campione (come quelli ottenuti con la tecnica della PCR).

Provette e pipette sono gli strumenti comunemente utilizzati in laboratorio per misurare e trasportare liquidi. Ne esistono di diverso tipo, sia come materiali sia per le quantità che permettono di manovrare. Per esempio, per l'analisi del DNA sono necessarie provette molto piccole (da 0,5 e 1,5 mL) e pipette che permettano di misurare e trasferire quantità dell'ordine dei microlitri.

Il sequenziatore è uno strumento che permette di ""leggere"" la sequenza di DNA di un determinato tratto genico: cioè, consente di ricostruire la sequenza delle basi azotate che lo costituiscono (adenina, guanina, timina, citosina).

La centrifuga è uno strumento di uso comune nei laboratori di biologia molecolare. Permette di separare le fasi di un campione in base alla loro densità, grazie alla forza centrifuga.
I campioni vengono fatti ruotare a velocità molto sostenute (dell'ordine di migliaia di giri per il minuto): a seconda della velocità scelta si possono separare fasi con differenza di densità maggiore o minore.