“Leo, un amico prezioso” un libro per comprendere la glicogenosi

Ideato e voluto dall’Associazione Italiana Glicogenosi può aiutare le insegnanti nella fase di inserimento scolastico dei bambini colpiti dalla rara malattia genetica.

Leo gioca, corre, ride, cade e si rialza come tutti bambini che, a quattro anni, sperimentano il mondo che li circonda. È vivace ma alterna momenti di grande dinamicità a stati di evidente calo energetico.

Già da neonato Leo manifestava comportamenti particolari, piangeva molto e aveva sempre fame. Ora che è approdato alla scuola materna questa situazione non sfugge allo sguardo curioso dei suoi coetanei. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, i bambini molto piccoli sono in grado di cogliere spontaneamente gli stati fisici e emotivi delle persone con cui vengono in contatto. E per Leo, allora, diventa importante spiegare ai suoi compagni di scuola materna che lui è un bimbo che ha  una malattia che si chiama glicogenosi e che, per questo, deve mangiare molto più spesso di loro, a intervalli regolari di circa 3 ore, altrimenti la sua «benzina» si esaurisce troppo rapidamente. Leo è il protagonista di una interessantissima, e coloratissima pubblicazione, nata grazie all’inventiva e l’estro creativo, e autoriale, di due mamme, Angela Tritto – la presidente di AIG, l’Associazione Italiana Glicogenosi- e Alessandra Sala.

«Eravamo partite dall’idea di realizzare un vademecum che supportasse genitori e insegnanti nella fase di inserimento scolastico dei bambini con glicogenosi - spiega Tritto - poi è nato questo bel libro, Leo, un amico prezioso”, adatto sia a spiegare ai bambini più piccoli il perché di certe abitudini alimentari e non, dei loro amici speciali, e anche ad aiutare le insegnanti ad accogliere nel modo appropriato i nostri figli».

Il libro è destinato in particolare alle scuole dell’infanzia e primarie dove le esigenze legate alla gestione della glicogenosi possono risultare più complesse. «A volte le crisi ipoglicemiche possono insorgere improvvisamente - continua Tritto - e per questo possono comportare la necessità di interventi rapidi. Per questo è fondamentale rispettare scrupolosamente i ritmi dell’alimentazione». La pubblicazione riporta inoltre, in coda, anche un glossario che spiega meglio i caratteri della malattia. Un veicolo quindi di apprendimento e conoscenza sulla glicogenosi per gli adulti che per la prima volta si accostano all’accoglienza di questi bambini e alla loro inclusione, a pieno titolo, nella scuola.

“Leo, un amico prezioso” ha già avuto grande riscontro presso molti istituti scolastici e anche in altre strutture, come i reparti pediatria di molti ospedali. «Molti insegnanti hanno ritenuto utile utilizzare la storia di Leo per presentare ai loro bambini cosa può voler dire avere un compagno o una compagna che presenta bisogni particolari, senza utilizzare toni che possano spaventare i piccoli. Inoltre, il libro contiene una parte finale in cui i bambini possono divertirsi colorando disegni e realizzando loro stessi le illustrazioni». “Leo, un amico prezioso” è reperibile sul sito dell’associazione www.aig-aig.it

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