Nuova strategia per combattere forme gravi di malattie emorragiche congenite

In assenza di terapia, i difetti gravi della coagulazione sono associati ad emorragie gravi e talvolta fatali. La terapia convenzionale basata sull’iniezione del fattore mancante è efficace ma richiede somministrazioni frequenti ed è talora associata, nei pazienti più gravi,  a complicanze clinicamente molto importanti  (anticorpi inibitori).

Le mutazioni nei geni che controllano la coagulazione possono comportare una drastica riduzione dei livelli dei fattori nel sangue, e causare forme gravi di malattia. In uno studio finanziato da Telethon e pubblicato sulla prestigiosa rivista Blood* è stato corretto un difetto grave di  fattore VII della coagulazione (FVII),  una malattia genetica della coagulazione a trasmissione autosomica recessiva molto più rara dell’emofilia (1/250.000-500.000).

I risultati sono il frutto dell’intensa collaborazione tra il gruppo di ricerca diretto da Mirko Pinotti e Francesco Bernardi del Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare dell’Università di Ferrara e quello diretto da Franco Pagani dell’International Centre for  Genetic Engineering and Biotechnology di Trieste.

In questo studio è stato utilizzato un piccolo RNA modificato per correggere nelle cellule un difetto di fattore VII che è causa relativamente frequente di malattia nella regione Lazio. Il fattore VII svolge un ruolo essenziale nella coagulazione del sangue: l’assenza completa di questa proteina non è compatibile con la vita, mentre livelli anche  ridotti impediscono emorragie nei pazienti.

Il ripristino della capacità coagulativa sarà verificata  in modelli animali. Questo tipo di intervento ripristina la corretta produzione del fattore carente esclusivamente nel tessuto/organo fisiologico- il fegato nel caso del FVII-,  con importanti vantaggi rispetto agli approcci di terapia genica correnti. 

Questi studi potrebbero porre le basi per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per una parte dei difetti ereditari di fattori della coagulazione nell’uomo. Poiché mutazioni come quelle trattate con successo in questo studio sono  relativamente frequenti in numerosi geni malattia, il progetto potrebbe suggerire  approcci per il trattamento di altre patologie genetiche rare.

*M. Pinotti, "U1snRNA-mediated rescue of mRNA processing in severe factor VII deficiency". Blood, 2008.

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