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Che cos’è e come si manifesta la sindrome di Timothy?

La sindrome di Timothy (TS) è una malattia genetica rara che si manifesta con disfunzioni cardiache, malformazioni corporee, e disturbi neurologici. I bambini con la sindrome di Timothy hanno un aspetto fisico tipico, caratterizzato da anomalie facciali, sindattilia (fusione delle dita) delle mani e dei piedi, disfunzioni cardiache congenite (sindrome del QT-lungo e rischio di aritmie fatali), disturbi dello spettro autistico, problematiche immunologiche ed endocrinologiche. La diagnosi è solitamente posta alla nascita o nel periodo neonatale. Esistono due forme di sindrome di Timothy (TS1 e TS2). La TS1 è la forma più frequente della patologia, ed entrambe le varianti sono generalmente gravi. L’esito della sindrome è spesso infausto: la maggior parte dei bambini affetti muore intorno ai 2-3 anni, di solito a causa di un arresto cardiaco, infezioni o altre complicazioni (come ipoglicemia intrattabile). Chi sopravvive sviluppa talora forme di disabilità cognitiva e disturbi dello spettro autistico.

Come si trasmette la sindrome di Timothy?

La sindrome di Timothy è una malattia genetica a trasmissione autosomica dominante, ovvero è sufficiente che una delle due copie del gene imputato sia mutata perché la patologia si manifesti e la probabilità di trasmissione alla prole è del 50%. Nel caso della sindrome di Timothy, data la gravità del quadro clinico descritto, questa evenienza è rarissima e la quasi totalità dei casi sono sporadici, in quanto le anomalie genetiche insorgono spontaneamente nel feto (mutazioni cosiddette de novo) e non sono trasmesse dai genitori. La sindrome è associata a mutazioni nel gene CACNA1C, che codifica per una proteina chiamata Cav1.2, responsabile del trasporto dello ione calcio all’interno delle cellule. Il canale è pressoché ubiquitario nell’organismo e questo spiega la natura multisistemica della malattia. La TS1 e la TS2 si differenziano per la regione della proteina interessata dalla mutazione.

Come avviene la diagnosi della sindrome di Timothy?

La diagnosi si basa in prima istanza sull’osservazione clinica di segni e sintomi. L’elettrocardiogramma aiuta a identificare le pericolose manifestazioni cardiologiche della sindrome di Timothy, mentre il test genetico conferma poi la diagnosi, identificando una delle mutazioni del gene CACNA1C che causano la malattia.

Quali sono le possibilità di cura attualmente disponibili per la sindrome di Timothy?

Al momento non esiste una cura risolutiva per la sindrome di Timothy. È possibile trattare le aritmie cardiache con farmaci beta-bloccanti o, quando necessario, con l’installazione di pacemaker cardiaci, per controllare eventuali blocchi atrio-ventricolari e possibili bradicardie. L’uso di defibrillatori cardiaci impiantabili è spesso necessario per prevenire improvvisi arresti cardiaci ma è gravato da notevoli complicanze. Per quanto riguarda i disturbi dello spettro autistico e le disabilità cognitive, non esistono cure definitive ma varie tipologie di programmi di intervento che mirano alcune difficoltà specifiche.

Ultimo aggiornamento

13.02.23

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