Drosophila melanogaster come modello per studiare il ruolo della proteina FMRP, coinvolta nella sindrome dell’X fragile nella stabilità genomica mediata dai piRNA

  • 3.5 Anni 2014/2018
  • 203.393€ Totale Fondi
La sindrome dell'X-fragile rappresenta, dopo la sindrome di Down, la forma più comune di ritardo mentale nell'uomo. Si stima, infatti, che colpisca circa un maschio su 4000 e una femmina su 6000-8000. Nei soggetti affetti dalla sindrome, oltre al ritardo mentale, si riscontrano difetti nello sviluppo dei tessuti germinali, in particolare dei testicoli. Diversi studi hanno dimostrato che il moscerino della frutta, Drosophila melanogaster, rappresenta un buon modello sperimentale per definire il processo molecolare alla base di tale malattia. Nel patrimonio genetico di Drosophila è presente un unico gene, il gene dFMR1, omologo al gene FMR1 umano responsabile, se mutato, della sindrome dell’X-fragile. Il principale obiettivo di questo progetto è definire in dettaglio il ruolo di dFMR1 in Drosophila melanogaster, in particolare il suo ruolo nei meccanismi che potrebbero causare instabilità nel patrimonio genetico, un fenomeno alla base di diverse malattie nell’uomo. Nel nostro studio inoltre ci proponiamo di ottenere nuove informazioni su tutti i meccanismi molecolari in cui la proteina dFMR1 è coinvolta nel sistema nervoso. Il progetto trae origine da nostri dati preliminari che indicano un coinvolgimento di dFMR1 nel silenziamento dei trasposoni, elementi genetici mobili del Dna, mediato da molecole (piRNA) che sono attive sia in Drosophila melanogaster e che sono evolutivamente ben conservati. Questo progetto darà un contributo alla comprensione della funzione molecolare del prodotto del gene dFMR1. Tutti i nuovi risultati ottenuti da questo progetto di ricerca potrebbero poi essere trasferiti e verificati nell'uomo.

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