Terapia cellulare per la sindrome di Crigler-Najjar di tipo I con cellule staminali epatiche umane

  • 3.5 Anni 2014/2018
  • 312.400€ Totale Fondi
La sindrome di Crigler-Najjar di tipo I è una patologia di origine genetica in cui il è alterato metabolismo della bilirubina, che tende così ad accumularsi e a provocare gravi danni neurologici o addiritura morte prematura. L’unico trattamento disponibile è la fototerapia, che va applicata sin dalla nascita, ma che con il tempo perde di efficacia e rende così indispensabile il trapianto di fegato. Per questo motivo è importante sviluppare strategie terapeutiche alternative. Le cellule staminali rappresentano un promettente strumento per riparare i tessuti danneggiati in molte patologie genetiche e degenerative in quanto possono essere differenziate in cellule specializzate per essere utilizzate nella correzione di singoli difetti genici. L’obiettivo di questo progetto è valutare l’efficacia della terapia cellulare utilizzando cellule staminali, derivate da fegato umano (HLSC) e differenziate in cellule del fegato mature, nel trattamento di un modello murino che mima le manifestazioni della sindrome di Crigler-Najjar. Abbiamo precedentemente dimostrato che le HLSC possono differenziare in vitro in epatociti funzionali e che questi epatociti sono in grado di contribuire a rigenerare in vivo il tessuto epatico danneggiato. Ci proponiamo pertanto di trapiantare in topi che mimano la sindrome di Crigler-Najjar le cellule HLSC differenziate in epatociti per curare questa patologia umana. I risultati ottenuti costituiranno le premesse per l'uso delle cellule HLSC nella terapia cellulare della sindrome di Crigler-Najjar e di altre malattie genetiche del metabolismo nel fegato.

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