Sviluppo ed impianto della retina artificiale fotovoltaica nel maiale con degenerazione dei fotorecettori: ultimo stadio verso la sperimentazione nell’uomo

  • 2 Anni 2014/2016
  • 322.300€ Totale Fondi
La progressiva degenerazione dei fotorecettori che caratterizza patologie come la retinite pigmentosa rappresenta una delle principali cause di cecità completa bilaterale. Vari approcci terapeutici, sia farmacologici sia basati su terapia genica o trapianto di cellule staminali, hanno ottenuto scarsi successi nei casi più avanzati di retinite pigmentosa. Molti gruppi di ricerca hanno quindi cercato di ripristinare la sensibilità alla luce mediante dispositivi che stimolano elettricamente i circuiti retinici residui. Il nostro gruppo ha creato una retina artificiale fotovoltaica di nuova concezione, costituita da un semiconduttore organico fotovoltaico interfacciato con le cellule nervose della retina. Questo innovativo dispositivo, in cui lo strato di semiconduttore organico sostituisce coni e bastoncelli malati e genera attivazione neuronale, ha molti vantaggi rispetto alle protesi retiniche esistenti basate sul silicio: non deve essere alimentato, non produce calore, è biocompatibile e risponde con elevata risoluzione spazio-temporale. Abbiamo dimostrato che il dispositivo è in grado di ripristinare la sensibilità alla luce non solo in retine degenerate espiantate e studiate in laboratorio, ma anche dopo impianto in vivo in un modello animale (ratti) di retinite pigmentosa. In questo progetto ci proponiamo di estendere i risultati ottenuti nel ratto al maiale con degenerazione dei fotorecettori, un modello sperimentale che rappresenta un passaggio obbligato prima della sperimentazione nell'uomo grazie alla notevole somiglianza nella struttura e nelle dimensioni dell'occhio suino ed umano. Svilupperemo e perfezioneremo la protesi e la procedura chirurgica di impianto per adattarle all'occhio umano, studieremo la sua capacità di ripristinare la sensibilità e acuità visiva, la durata del suo funzionamento e la sua tollerabilità tissutale. Il trasferimento dei risultati ottenuti nel ratto al maiale rappresenta un passo fondamentale per i primi impianti della protesi retinica nell'uomo.

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