Sviluppo di un nuovo approccio terapeutico per l’Emofilia B causata da mutazioni che causano salto dell’esone mediante modulazione del processamento di RNA messaggero

  • 2 Anni 2014/2016
  • 270.300€ Totale Fondi
L’emofilia B è una malattia genetica dovuta al deficit su base ereditaria del fattore IX della coagulazione. Essendo il gene coinvolto localizzato sul cromosoma X, colpisce essenzialmente i maschi, con una frequenza di 1 su 35000. La terapia sostitutiva convenzionale, che consiste nel somministrare l’enzima mancante al paziente, pur prevenendo la grave sintomatologia emorragica, ha delle forti limitazioni. L’obiettivo del progetto è il ripristino dei livelli di fattore IX nelle forme gravi di malattia che sono causate da mutazioni che provocano errori nei processi di maturazione dell’Rna messaggero, la molecola “copia” del gene che verrà tradotta nella proteina corrispondente. La U1snRNA è una componente cruciale del macchinario che permette la maturazione dell’Rna messaggero ed è pertanto lo strumento terapeutico chiave del progetto. Recentemente, abbiamo sviluppato delle U1snRNA specifiche (EXSpeU1) e dimostrato in modelli cellulari che un’unica ExSpeU1 può correggere mutazioni differenti, estendendone significativamente l’applicabilità ai pazienti. In questo progetto proponiamo di creare ExSpeU1 ottimizzate che ripristinino i livelli di fattore IX e riducano il sanguinamento in modelli murini di emofilia B con questo tipo di mutazioni. Proponiamo anche una nuova efficiente metodologia per la creazione di modelli murini, che potrebbe essere utilizzata per esplorare altre strategie terapeutiche. La verifica di questo approccio sull’RNA in emofilia B, una malattia in cui sia l’approccio di terapia genica sostitutiva sia quello del ”DNA editing” sono stati largamente esplorati, completerebbe il pannello di metodi applicati ad una singola malattia genetica, consentendo dunque il confronto di vantaggi e svantaggi. È importante notare che la strategia tramite ExSpeU1 ripristinerebbe l’espressione del gene (quindi la produzione di fattore IX) solo nel tessuto trattato, non a livello sistemico, mantenendone la normale regolazione. Inoltre la piccola dimensione di ExSpeU1 permette l’inserimento della sequenza in qualsiasi vettore. Pertanto, le ExSpeU1 potrebbero rappresentare una importante opzione terapeutica per altre malattie monogeniche rare in cui la terapia genica sostitutiva è difficilmente realizzabile.

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