Sviluppo di peptidi farmacologicamente attivi contro la più frequente forma della malattia di Wilson

  • 3.5 Anni 2014/2018
  • 302.793€ Totale Fondi
La malattia di Wilson è caratterizzata da un eccessivo accumulo di rame nel fegato, che porta progressivamente a morte gli epatociti, le cellule del fegato, con conseguente rilascio del rame negli altri tessuti, compreso il sistema nervoso centrale. Nei casi più gravi, la malattia può condurre l’individuo affetto alla morte. La malattia di Wilson è dovuta a un difetto nel gene che codifica per ATP7B, una proteina presente principalmente nel fegato in grado di trasportare il rame. In condizioni normali, quando il livello di rame nella cellula supera una certa soglia ATP7B favorisce il trasporto del metallo nel sistema cellulare deputato allo smaltimento di sostanze di scarto. Quando però questa proteina è difettosa, il processo di smaltimento si inceppa e il rame tende ad accumularsi nelle cellule del fegato, con gravi effetti tossici. Nel nostro laboratorio abbiamo recentemente identificato una proteina, chiamata CRYAB, che può funzionare da chaperone, può aiutare cioè la proteina ATP7 difettosa a funzionare meglio e ad espletare la funzione che è venuta a mancare. In questo progetto cercheremo di riprodurre questi risultati usando piccoli peptidi, cioè corte catene di aminoacidi, e ne sperimenteremo l’efficacia in epatociti ottenuti da cellule staminali generate da fibroblasti di pazienti che presentano la mutazione genetica più frequente associata a questa patologia (H1069Q). Questi peptidi potrebbero avere un forte interesse applicativo perché si presterebbero allo sviluppo di un farmaco per colpire specificamente gli epatociti di pazienti che presentano questo specifico difetto genetico.

Pubblicazioni Scientifiche

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