Studi integrati in silico, in vitro ed in vivo verso la progettazione di potenziali agenti terapeutici per la Retinite Pigmentosa

  • 3 Anni 2011/2014
  • 361.900€ Totale Fondi
Le degenerazioni retiniche sono la maggior causa di cecità incurabile legata alla perdita delle cellule che rispondono agli stimoli luminosi nella retina (i fotorecettori). Sebbene siano stati identificati molti geni mutati in queste patologie, il meccanismo molecolare che determina la morte dei fotoreccetori nella retina non è ancora noto. Un’alta percentuale di pazienti affetti da degenerazione retinica presenta difetti nel gene della rodopsina (RHO). Al momento, circa 140 mutazioni sono state identificate in RHO: mentre alcune di queste forme causano la retinite pigmentosa autosomica recessiva, la maggior parte causano la forma autosomica dominante della malattia. I difetti di RHO associati alla forma dominante causano alterazioni nella conformazione o localizzazione della rodopsina nella cellula. La comprensione di tali alterazioni e dei processi di base che innescano il meccanismo di morte cellulare dei fotorecettori sono di fondamentale importanza per lo sviluppo di terapie che prevengano la cecità. Il nostro progetto prevede l’analisi computazionale sia della rodopsina normale, sia di quella alterata, e l’identificazione delle molecole che innescano la morte cellulare nei fotorecettori difettosi. Basandoci su queste conoscenze, svilupperemo piccole molecole terapeutiche per prevenire il cambiamento conformazionale della rodopsina da testare su modelli animali di degenerazione retinica.

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