Sistema bioartificiale composto da matrice acellulare muscolare, cellule muscolari e VEGF per il trattamento dell’ernia diaframmatici congenita

  • 2 Anni 2003/2005
  • 78.002€ Totale Fondi
L'ernia diaframmatica congenita è caratterizzata da un elevato tasso di mortalità (40-50%), nonostante i progressi raggiunti in campo ostretico e nella terapia intesiva neonatale. L'uso di impianti sintetici, quali PTFE, Silastic e Vicryl, per chiudere il difetto porta a recidive (dal 50 all'80% dei casi) nei mesi successivi e a scoliosi nel corso degli anni, in quanto l'impianto non cresce in contemporanea all'allargamento della cavità toracica. La possibilità di costruire un muscolo ingegnerizzato, che potrebbe crescere e muoversi come il diaframma originale, rappresenta quindi un obiettivo di particolare importanza. Attualmente, le matrici acellulari sono state utilizzate con risultati incoraggianti per la rigenerazione di numerosi tipi di tessuto, quali vescica, cute, uretra e intestino tenue, in quanto funzionano come delle impalcature temporanee che durante il processo di riassorbimento generano un nuovo tessuto permanente. Tuttavia in nostri precedenti lavori abbiamo messo in evidenza che la matrice diaframmatica acellulare omologa non è in grado di sostenere la riparazione del muscolo e che la presenza di cellule muscolari autologhe è un fattore importante per mantenere l'integrità dell'impianto e per migliorarne la biocompatibilità in vivo. Partendo da tali presupposti, in questo lavoro sarà valutatata la possibilità di coltivare cellule muscolari (ottenute da cellule staminali di midollo oseeo o di muscolo scheletrico) su matrici acellulari muscolari, allo scopo di ottenere in vitro un sostituto diaframmatico. Il costrutto cellule-matrice sarà poi inserito nel diaframma di ratti per riparare un difetto precedentemente creato. Gli esiti degli impianti saranno valutati tramite istologia a vari intervalli di tempo dall'intervento.

Pubblicazioni Scientifiche

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